Continuano a emergere dettagli raccapriccianti sulla tragedia che si è consumata sul Mottarone, nella zona di Stresa, dove 14 persone hanno perso la vita dopo che una funivia si è staccata ed è crollata a terra. Nel frattempo la procura di Verbania indaga per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose; andrà verificata poi la fattispecie dei reati colposi di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell'impianto. Ma come è avvenuta la vicenda? Per il momento resta complicato stabilire le reali ed effettive cause che hanno comportato l'incidente, mentre è possibile tentare di ricostruire in maniera sommaria l'incidente. Lo ha fatto il comandante dei vigili del fuoco di Verbania che ai microfoni di Non è l'arena - programma condotto da Massimo Giletti in onda su La7 - ha ricapitolato quanto avvenuto in quella che è stata una drammatica domenica.
Va considerato che il tratto finale della corsa di un impianto a fune è quello in cui si determina il massimo sforzo della fune traente, che pare sia quella che abbia ceduto. Dunque la cabina, per effetto della pendenza, tornando indietro ha conquistato progressivamente velocità e a quel punto è avvenuta la tragedia: "Quando ha incontrato il pilone probabilmente è uscita dall'appoggio della carrucola e di conseguenza è caduta al suolo". Il comandante dei vigili del fuoco di Verbania ha tenuto a sottolineare che si tratta di una sommaria e ipotetica ricostruzione della dinamica dei fatti; per stabilire e accertare le cause di tutto ciò quasi sicuramente sarà necessaria una perizia. Rispetto al fatto se il cavo si sia rotto o sganciato, il procuratore Olimpia Bossi ha precisato: "Non è un accertamento che può essere fatto nell'immediatezza, sarà necessario fare verifiche di carattere tecnico".
La tragedia della funivia
Per individuare cause e responsabilità sarà fondamentale prendere in esame quella che è una sorta di scatola nera che rileva tutti i dati dalla velocità al vento (che oggi sul Mottarone era forte) presente su ogni impianto. Una delle ipotesi investigative è che non abbia "funzionato la ganascia frenante" dopo rottura della fune.
Una testimonianza è arrivata anche da Marcella Severino, sindaco di Stresa, tra i primi ad arrivare sul luogo del dramma insieme ai soccorritori: "Gli alberi hanno frenato la cabina crollata a terra dopo l'impatto con il pilone. C'erano corpi sbalzati dalla cabina. Una vista devastante, la scena che mi ha colpito di più è stata vedere le scarpette dei bambini a terra".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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