Ha provato a pagare con tutte le monete che aveva in tasca ma poi è tornata a prendere la macchina quaranta minuti dopo il tempo che le era stato concesso dal biglietto del parchimetro. In quel lasso temporale però sono passati i vigili che, vedendo i ticket scaduti, hanno comminato una multa. Il destinatario della sanzione, un cittadino residente in provincia di Prato, ha però deciso di fare ricorso e ora è riuscito nel proprio intento: il giudice di pace ha annullato la multa, risalente al 2016.
La motivazione? L'automobilista aveva inserito nel parcometro tutte le monete che portava in tasca. E poiché la macchinetta non era di quelle recenti che per legge consentono di pagare anche con il bancomat o con un sms, non poteva pagare altrimenti.
Come spiega La Nazione, il giudice di pace Emanuele Calabrese ha stabilito che la multa comminata in assenza di parcometri che accettano solo monete è illegittima. Il cittadino sanzionato inoltre era stato particolarmente scrupoloso nel tentativo di pagare la sosta secondo le regole, ma i quattro parcometri presenti in zona non accettavano né il pagamento con le banconote né quello elettronico.
Nella sentenza è stata richiamata una legge del dicembre 2012 che impone a tutti i soggetti che vendono prodotti o servizi di accettare anche i pagamenti elettronici a partire dal giugno
2014. All'epoca dei fatti, il Comune di Prato avrebbe dovuto adeguarsi da oltre un anno. E per questo la multa è stata annullata. Se vi capiterà di venire sanzionati per lo stesso motivo, tenetelo a mente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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