Nuova ondata di sbarchi in Sicilia: strutture di accoglienza in difficoltà

Oltre 800 immigrati al centro di Pozzallo. Regione e Comuni chiedono l'intervento del governo: sale la tensione

Nuova ondata di sbarchi in Sicilia: strutture di accoglienza in difficoltà

Non si arresta l'ondata di sbarchi sulle coste italiane. Questa mattina a Pozzallo, nel Ragusano, sono arrivati altri 800 immigrati soccorsi nelle ultime ore dalla fregata Espero e dal pattugliatore Cassiopea della Marina Militare coadiuvate dal mercantile Red Sea nello Stretto di Sicilia, a sud di Lampedusa. Da metà ottobre, da quando cioè ha avuto inizio l'operazione Mare nostrum, il totale degli extracomunitari soccorsi è vorticosamente salito oltre i 20mila.

Nave Espero è intervenuta in soccorso ad un natante con 433 persone a bordo, tra cui 75 donne e tre minori, in seguito alla richiesta di aiuto da parte dei immigrati. Due donne sono in stato di gravidanza. Nave Cassiopea ha, invece, soccorso un barcone con a bordo 385 migranti, in cooperazione con la nave mercantile Red Sea, recuperandone 219, tra cui 40 donne e 10 minori. Un immigrato in precarie condizioni di salute è stato trasferito con l'elicottero della fregata Aliseo, intervenuta in assistenza, verso l'ospedale civile di Lampedusa. Le altre 166 persone sono state trasbordate sulla nave mercantile.

Da settimane i sindaci chiedono al governo e, in particolar modo, al Viminale un intervento tempestivo. "La situazione rischia di diventare esplosiva. Nei primi tre mesi del 2014 abbiamo ricevuto 15 volte richieste di asilo rispetto allo stesso periodo del 2013", ha detto il sindaco di Catania, Enzo Bianco, secondo il quale "il governo potrebbe eventualmente ricorrere ad un decreto legge".

Regioni e i Comuni chiedono con forza all'esecutivo di affrontare il tema "in un contesto di leale collaborazione fra i livelli istituzionali, in quanto la gestione dell'accoglienza diffusa, tramite le Prefetture e senza il coinvolgimento dei territori, sta creando disagi e tensioni".

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