In una lettera di tre fogli il fidanzato di Noemi Durini, la ragazzina di 16 anni uccisa lo scorso 3 settembre a Specchia, un piccolo paese in provincia di Lecce, cambia completamente la versione dei fatti e scarica la responsabilità del delitto su un uomo di 49 anni. Si tratta di un meccanico di Patù (un paese sempre in provincia di Lecce). Il suo nome è Fausto Nicolì. Secondo la perizia psichiatrica, Lucio, il ragazzo di Noemi, al momento del fatti, ancora minorenne, era capace di intendere e di volere. Quindi che senso dare alla missiva appena spuntata dal carcere di Quartucciu, in Sardegna, dove Lucio si trova rinchiuso con la pesante accusa di omicidio? Può, un’altra persona, aver avuto un ruolo decisivo nella vicenda? La nuova lettera ha riaperto una ferita. E nell'ultimo scritto del ragazzino di Montesardo, ci sono altri indizi. Un'altra versione dei fatti completamente diversa. Lucio spiega di essersi preso tutte le colpe perché minacciato da Fausto e di aver agito perché terrorizzato dalle conseguenze per lui e la sua famiglia. L'ultima volta che Lucio aveva scritto un biglietto, aveva sottolineato come si fosse macchiato dell'omicidio per i suoi genitori. A quale versione credere? Intanto, il legale difensore conferma che Nicolì verrà interrogato dagli inquirenti il prossimo 29 gennaio.
L’avvocato, inoltre, annuncia che presenterà una istanza nella quale chiederà che vengano riunificate davanti alla Procura ordinaria la denuncia relativa a queste nuove accuse per le quali Nicolì si sente calunniato e la prima denuncia-querela contro il 17enne reo confesso presentata davanti alla Procura dei Minorenni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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