Sbarchi senza fine: 4 navi ong in pressing, quasi 500 migranti a bordo

La pretesa delle ong è sempre la stessa: ottenere un porto in Italia e sanno che, dopo qualche giorno di insistenza, avranno quello che vogliono

Sbarchi senza fine: 4 navi ong in pressing, quasi 500 migranti a bordo

Non c'è tregua per le coste italiane, da settimane assediate dalle navi delle ong che premono per entrare in Italia. La settimana scorsa il Viminale ha assegnato i porti all'Aita Mari e alla Sea Eye 4, che hanno portato nel nostro Paese quasi 600 migranti. La barca a vela Nadir, della ong Resqship, è sbarcata a Lampedusa nella serata di ieri con i suoi 19 migranti a bordo. Intanto, nelle acque territoriali italiane continua a sostare la Sea Watch 4, che da una settimana pretende il pos dal nostro Paese. La nave, battente bandiera tedesca, ha a bordo 304 migranti ma non è l'unica che in queste ore chiede di sbarcare in Italia, perché come prevedibile anche le altre ong che nei giorni scorsi erano nel Mediterraneo centrale ora pressano per entrare in Italia.

Ong in pressing sull'Italia

Espone i colori della Germania anche la nave Louise Michel, finanziata dall'artista Bansky, che sta navigando in acque internazionali al largo delle coste libiche con 59 persone a bordo. Curiosamente, in meno di 20 miglia dalla "nave rosa" c'è Ocean Viking, battente bandiera danese, con a bordo 90 stranieri. Non è comune trovare due imbarcazioni ong così vicine in acque internazionali, senza che una abbia chiesto all'altra aiuto per effettuare un soccorso. Quel che è certo, è che tutte queste navi, nessuna delle quali batte bandiera italiana, alzano la voce per imporre al nostro Paese di assegnare un porto per lo sbarco degli stranieri che hanno a bordo. "Negandolo, le autorità italiane violano diritto internazionale e dignità delle persone. Fateli scendere", dicono le ong, che come al solito interpretano il diritto internazionale a loro uso e consumo, non considerando che la nave battente bandiera di uno Stato ne è a tutti gli effetti territorio. Ciò significa che i migranti che portano a bordo hanno, come Paese di toccata, quello della loro bandiera battente che, nei casi indicati, non è mai l'Italia.

Gli sbarchi autonomi

Ma oltre alle ong, l'Italia deve fare i conti anche con gli sbarchi autonomi. Nella serata di domenica 26 giugno sono approdati a Lampedusa 12 migranti, tutti trasportati all'hotspot di cala Imbriacola, che nei giorni scorsi era stato in parte svuotato. Ora sono 480 gli stranieri al suo interno, considerando anche quelli sbarcati dalla barca a vela Nadir, comunque sempre di più rispetto ai 350 nominali che potrebbe ospitarne. A Pantelleria, che non dispone di un hotspot, all'interno della caserma Barone dismessa dall'esercito ci sono 81 migranti su un totale di 28 che potrebbero essere momentaneamente ospitati e, di questi, 8 sono positivi al Covid.

Nonostante il sovraffollamento e i problemi sanitari, non sono attualmente previsti trasferimenti a Trapani. A questi si aggiungono gli oltre 800 migranti sbarcati nei giorni scorsi e distribuiti tra la Sicilia e la Calabria, al collasso.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica