Open Arms punge subito il governo Draghi: "Scelte coraggiose sull'immigrazione"

Le Ong tirano un sospiro di sollievo per via della riconferma di Luciana Lamorgese al Viminale, Open Arms: "Ma adesso ci aspettiamo scelte coraggiose sull'immigrazione"

Open Arms punge subito il governo Draghi: "Scelte coraggiose sull'immigrazione"

La permanenze di Luciana Lamorgese al Viminale per le Ong è una sorta di vera e propria “garanzia”. Lo si apprende leggendo le reazioni all'annuncio della nascita del governo Draghi da parte dell'Ong spagnola Open Arms.

Quest'ultima, tra le più impegnate nel Mediterraneo centrale negli ultimi anni tanto da essere in prima linea nella guerra politica all'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, sembra aver tirato un sospiro di sollievo nell'aver appreso del nuovo incarico dato all'attuale titolare del Viminale: “La riconferma della Ministra Lamorgese – si legge in un commento rilasciato all'AdnKronos da Veronica Alfonsi, portavoce di Open Arms – significa per noi proseguire un dialogo già iniziato”.

“Certo - ha proseguito l'esponente dell'Ong spagnola – siamo convinti che per riuscire finalmente a dare le risposte necessarie sui temi che ci riguardano e che ci stanno a cuore, servono governi che si assumano la responsabilità di scelte coraggiose. In Italia e in Europa”. Nelle sue dichiarazioni, Veronica Alfonsi ha anche fatto riferimento alla necessità che “la difesa dei diritti umani e della vita deve tornare ad essere una priorità nell'agenda politica”, lanciando una sorta di appello al governo che nelle scorse ore ha giurato al Quirinale.

Il mondo delle Ong ha reagito con non poche perplessità alla nascita dell'esecutivo Draghi, per via della presenza al suo interno anche della Lega. Una circostanza che in alcuni casi ha provocato imbarazzi nei rapporti tra le stesse Ong e il Pd, così come con gli altri partiti che hanno sostenuto una linea “buonista” sull'immigrazione.

Forse anche per questo la conferma di Luciana Lamorgese in qualche modo è servita a spegnere sul nascere potenziali fibrillazioni. Del resto, con riferimento alla Open Arms, è proprio l'Ong spagnola ad esempio in questo momento in prima linea nella guerra contro Matteo Salvini.

A Palermo sono in corso le udienze preliminari sul caso Open Arms, in cui il segretario della Lega è accusato di abuso di ufficio e sequestro di persona. La vicenda è partita dal braccio di ferro tra Salvini, quando quest'ultimo era ministro dell'Interno, e l'Ong spagnola che con la sua omonima nave ammiraglia pressava nel 2019 per entrare in acque italiane con diversi migranti a bordo.

Oggi quel processo, partito dopo il via libera del Senato del 30 luglio scorso, è il fronte più avanzato della guerra tra Salvini e i pro immigrazione. Molte associazioni ed enti, facendo leva sull'appello di Open Arms, hanno chiesto di costituirsi parte civile in caso di avanzamento del procedimento contro l'ex ministro.

Dal mondo delle Ong evidentemente si temeva un ritorno all'era del

governo gialloverde e a una linea spiccatamente contraria all'apertura dei porti alle navi degli attivisti. Cosa che, secondo la lettura politica di Open Arms, per il momento la nomina della Lamorgese avrebbe scongiurato.

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