"Ora sono il partito dell'odio". Musk silura i dem americani

Elon Musk volta e spalle ai democratici americani, di cui era stato sostenitore. "Ora sono il partito della divisione e dell'odio, voterò repubblicano", ha scritto il magnate in un tweet

"Ora sono il partito dell'odio". Musk silura i dem americani

"Ora sono il partito della divisione e dell'odio". Elon Musk volta le spalle ai democratici americani e anzi, li rinnega proprio. Il miliardario della Silicon Valley, un tempo sostenitore della sinistra dem a stelle e strisce, ora ha cambiato idea: lo ha riferito lui stesso, con parole che risuonano come uno schiaffo alla compagine politica guidata da Joe Biden. In un tweet pubblicato nelle scorse ore, il fondatore di Tesla si è inserito a modo suo nel dibattito in vista delle elezioni di midterm e lo ha fatto lanciandosi in un endorsement per i repubblicani.

"In passato ho votato democratico, perché erano (soprattutto) il partito della gentilezza. Ma sono diventati il partito della divisione e dell'odio, quindi non posso più sostenerli e voterò repubblicano. Ora guarda la loro campagna di trucchi sporchi contro di me", ha twittato Elon Musk, riuscendo ancora una volta ad attirare l'attenzione su di sé. Già nella mattinata di ieri l'imprenditore, durante un podcast, aveva espresso le proprie intenzioni di voto in riferimento alle elezioni di metà mandato che costituiranno una vera e propria prova del fuoco per l'attuale presidenza americana.

Che il milionario sudafricano non sopportasse più le contraddizioni e le mosse politiche della sinistra statunitense era ormai chiaro, così come era evidente la reciprocità di questi attriti. Nelle scorse settimane, quando Musk si era lanciato alla conquista di Twitter, erano stati soprattutto i democratici a manifestare critiche e contrarietà alla mossa. "Questo accordo è pericoloso per la nostra democrazia", aveveva accusato la senatrice democratica Elizabeth Warren, auspicando l'introduzione di "una tassa sui ricchi e di regole più stringenti affinché Big Tech sia responsabile". Affermazioni che certo non potevano lasciare in silenzio il diretto interessato.

Già in passato, il magnate di Tesla e SpaceX aveva assicurato su Twitter che "gli attacchi politici" nei suoi confronti sarebbero aumentati "a dismisura nei mesi a venire". E lo stesso Elon non aveva fatto nulla per evitarli. Anzi. Pochi giorni fa, l'imprenditore aveva aperto al ritorno di Donald Trump sulla popolare piattaforma, facendo infuriare ancora di più la sinitra (in questo caso globale) e i sostenitori del politicamente corretto via social. Ma la battaglia, su quel fronte, sembra essersi arenata.

Musk ha infatti dichiarato la momentanea sospensione del suo accordo per l'acquisizione di Twitter.

Prima di finalizzare l'affare (per un valore di 44miliardi di dollari offerti), il fondatore di Tesla ha infatti chiesto chiarimenti sul reale numero di utenti falsi presenti sulla piattaforma. Secondo alcune stime meno del 5%, secondo Elon molti di più: circa il 20%. Una cifra che potrebbe cambiare le carte in tavola nella valutazione del reale valore della società.

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