È stato presentato oggi a Roma il rapporto di Osservasalute sugli ospedali Ue e il dato che ne emerge è sconcertante: infatti dal 2003 al 2016 sono aumentati i decessi per infezioni passando da 18.668 a 49.301. Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio nazionale sulla salute ha dichiarato: "C'è una strage in corso, migliaia di persone muoiono ogni giorno per infezioni ospedaliere, ma il fenomeno viene sottovalutato, si è diffusa l'idea che si tratti di un fatto ineluttabile". In tredici anni il tasso di mortalità per infezioni contratte dentro gli ospedali è raddoppiato, senza distinzioni di genere oppure di età. Seppur si può registrare un leggero aumento per quanto riguarda le morti per sepsi di persone che abbiano più di 75 anni.
Le morti per infezioni inoltre presentano una "Alta variabilità geografica", si legge su Repubblica. Infatti i valori più elevati si incontrano nel Centro e nel Nord mentre valori più bassi nelle regioni meridionali. Quindi nel 2016 l'Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia hanno registrato i tassi più alti mentre in Campania e Sicilia ci sono stati i più bassi.
Una spiegazione alla variabile geografica si potrebbe attribuire alla maggiore attenzione delle strutture ad attribuire le cause di morte nel certificato.Comunque è preoccupante leggere che tra i 28 paesi Ue l'Italia conta il 30% delle morti per sepsi.
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