Padova, fotografa stranieri senza mascherina, donna inseguita

Ancora sotto choc l'avvocato che nella serata di venerdì, dopo essere uscita col proprio cane, ha deciso di fare una foto per denunciare la presenza di un assembramento di giovani senza mascherina. Uno dei ragazzi, con evidente accento straniero, l'ha inseguita e minacciata, cercando anche di strapparle di mano il cellulare

Padova, fotografa stranieri senza mascherina, donna inseguita

Tanta paura a Padova per una residente del posto, inseguita e pesantemente minacciata da un gruppetto di ragazzi stranieri che la stessa aveva sorpreso senza mascherina e quindi fotografato per denunciare l'accaduto. Accortisi di quanto fatto dalla donna, alcuni dei giovani l'hanno raggiunta di corsa, rivolgendole intimidazioni e cercando di strapparle di mano il telefono cellulare. Terrorizzata, la vittima ha trovato scampo in uno dei pochi negozi rimasti aperti, dove ha successivamente lanciato l'allarme.

A raccontare sulle pagine del "Gazzettino" l'intera vicenda è la stessa vittima, un'avvocato del foro di Padova. Uscita per portare a spasso il cane, intorno alle 18:45 di venerdì scorso la donna stava camminando per le strade del quartiere Arcella quando, arrivata in zona San Carlo, ha notato la presenza di un assembramento di giovani che, del tutto incuranti delle norme vigenti predisposte dal governo in funzione anti Covid-19, stavano passando del tempo a scherzare fra di loro, senza mantenere le distanze e del tutto privi di mascherine.

"Arrivata all'incrocio fra Guido Reni e via Cardinal Callegari, ho notato sei o sette giovani ammassati in strada. C'erano delle biciclette a terra, non capivo se stessero scherzando o litigando fra loro, ma ho visto un'anziana dall'altro lato della strada che cercava di attraversare aggirandoli da lontano", esordisce l'avvocato. "Mi sono stupita perché non avevano guanti né mascherine e vista la situazione che viviamo ho deciso di fotografarli. L'ho fatto per senso civico, ma me ne sono subito pentita", continua.

Uno del gruppo, infatti, si è accorto dello scatto, ed ha subito dato di matto. Lui ed un altro ragazzo hanno quindi cominciato ad insultarla e, abbandonato i compagni, si sono lanciati al suo inseguimento. Ad un certo punto, uno degli stranieri ha desistito dai propri propositi, mentre l'altro si è avvicinato alla donna con fare minaccioso. "Mi ha rivolto epiteti irripetibili, mi ha dato della razzista. Voleva il mio telefono per cancellare le foto. Parlava in italiano ma con accento straniero. Non mi ha toccata ma per più di cinque minuti mi è stato attaccato e visto il momento ero terrorizzata. Quando gli ho detto che stavo per chiamare le forze dell'ordine mi ha riso in faccia dicendomi di fare quello che volevo, tanto sarebbe stato peggio per me", racconta la donna, ancora sotto choc.

A lasciarla attonita non soltanto l'aggressione subita, ma anche la totale indifferenza delle poche persone presenti in strada."Soltanto un anziano di origine straniera mi ha detto di aver chiamato la polizia. Io ho telefonato al 112 e mi sono rintanata in una tabaccheria. Dopo un quarto d'ora lui era sparito e io sono riuscita a tornare a casa", prosegue l'avvocato padovano, che confessa di avere paura. "Saprei riconoscerlo, ma ho deciso di non sporgere denuncia. Ho paura che torni a cercarmi", ammette infatti.

Sul caso è intervenuto il consigliere comunale Luigi Tarzia. "Servono le pubbliche scuse dell'amministrazione comunale.

L'Arcella deve diventare tutta zona Daspo, spacciatori e delinquenti non possono avere il campo libero, tanto più che tra loro ci sono sempre più minorenni e di questi tempi in strada ci sono solo loro. Spero che la vittima sporgerà querela perché questi episodi devono tenere alta l'attenzione sulle problematiche di sicurezza", ha commentato.

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