"Gli stranieri turbano la mia pace". E il parroco cambia canonica

Il parroco, stanco e con qualche acciacco, ha chiesto ospitalità ed aiuto alla canonica di Camposampietro: “Viavai di stranieri che chiedono con insistenza aiuti m’impediscono serenità e pace. Non tutti si accontentano”

"Gli stranieri turbano la mia pace". E il parroco cambia canonica

Sfinito per le pressanti richieste da parte degli extracomunitari che si affollano fuori dalla porta della sua canonica, il parroco della chiesa di Santa Maria Assunta di Rustega (Padova) don Marco Scattolon, decide di cambiare aria.

È lo stesso prete a rivelare sulle pagine de “Il Gazzettino” le motivazioni della sua scelta. Da sempre in prima linea nel sostegno agli extracomunitari, don Marco due anni fa si era addirittura proposto di ospitare in casa un magrebino di 33 anni che doveva scontare gli arresti domiciliari. Tuttavia il nordafricano, incriminato per spaccio di sostanze stupefacenti, aveva reso invivibile la quotidianità del parroco. Continue ed insistite le richieste di denaro da parte dello straniero, che in breve tempo era diventato completamente ingestibile, obbligando Don Marco a rinunciare all’impegno preso.

La notizia della sua benevolenza nei confronti dei migranti si era diffusa a macchia d’olio nella provincia di Padova, tanto che la canonica era divenuta meta di pellegrinaggio da parte di stranieri in cerca di aiuti e denaro. “Il viavai di stranieri che chiedono con insistenza aiuti m’impediscono serenità e pace nei momenti di una possibile quiete”, lamenta il prete. “Non tutti sono educati e sanno accontentarsi di quanto si può dare loro”.

Don Marco, d’altronde, ha 73 anni e qualche acciacco, per cui la situazione è diventata complessa da affrontare quotidianamente.

“Da un po’di tempo anch’io mi trovo con stanchezze e malesseri vari.”, riferisce il parroco. “Sono perciò arrivato alla decisione di spostarmi per i pasti e la quiete notturna e un po’ pomeridiana alla canonica di Camposampiero. Don Claudio mi accoglie volentieri”.

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