Fiumi di droga che approdavano a Palermo grazie ad una rete di fornitori e corrieri. In 19 sono finiti in manette perché coinvolti in un grosso giro di spaccio di droga in particolare di hashish e marijuana. I corrieri riuscivano tranquillamente ad eludere i controlli e a trasportare ingenti quantità di droghe direttamente dalla Campania e dalla Calabria. In Sicilia veniva quindi riversata nelle strade e rivenduta in tutti i punti dell'isola. Gli uomini del capo della mobile Rodolfo Ruperti hanno scoperto una fitta rete di connessione e sono riusciti a capire il ruolo di ogni singolo individuo intorno alla gang: c'era chi trasportava la droga, chi si occupava di rivenderla, chi di contare i soldi e addirittura alcune persone riuscivano a fornire supporto logistico alle operazioni fornendo alloggi e vitti a corrieri e fornitori. Un giro, si legge su Repubblica, che non riguarderebbe soltanto lo spaccio. Infatti il giudice di competenza si è premurato anche di far sequestrare alcune attività commerciali che in qualche modo sono legate agli esponenti della gang. In particolare ristoranti e aree di servizio.
Questi arresti scaturiscono da un'operazione ben più grande avviata già nel 2016 e denominata Blacksmith in cui un'altra organizzazione criminale importava cocaina dal sud
America per poi inondare le piazze palermitane della polvere bianca.In tutto ci sono state 19 persone coinvolte tra arresti e custodie cautelari oltre a mandati di vario genere eseguiti dagli uomini della Polizia di Stato.
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