Papa Bergoglio, la Chiesa tedesca e la "confusione dottrinale"

Papa Bergoglio viene spesso "bersagliato" per quelle che sarebbero "svolte dottrinali", ma a ben vedere sono i singoli episcopati ad aprire su certi temi. Ecco cosa sta proponendo al cattolicesimo intero la Chiesa tedesca

Papa Bergoglio, la Chiesa tedesca e la "confusione dottrinale"

Papa Bergoglio e le critiche per quella che alcuni chiamano "confusione dottrinale". La questione, in realtà, nasconde un "pericolo" maggiore. Le svolte dottrinali, a ben guardare, non sono promosse tanto dal pontefice quanto dalle frange delle singole realtà episcopali.

Prendiamo il caso della Germania. In questi ultimi mesi, la Conferenza episcopale tedesca ha aperto a tre temi: l'intercomunione per le coppie miste (quelle composte da un coniuge cattolico e da un coniuge protestante); una "soluzione" in grado di consentire la benedizione per le coppie omosessuali; la celebrazione di un rito valido (questo è il punto considerato più critico) sia per i fedeli cattolici sia per i luterani. Su quest'ultima questione, la "messa ecumenica", starebbe lavorando il cardinale Kasper. Anch'egli progressista. L'insieme di queste tre proposte ha scatenato un dibattito dottrinale che è finito per coinvolgere cardinali come Mueller e Brandmueller, i cosiddetti "ratzingeriani". Le "risse dottrinali" avvengono anche a mezzo stampa. L'ultima in ordine di tempo, quella relativa all'accesso alla comunione per i protestanti sposati con i cattolici, ha "costretto" il Vaticano a convocare un vertice.

Alcuni vescovi tedeschi hanno infatti scritto una lettera alla Congregazione per la Dottrina della Fede per domandare se per caso la Conferenza episcopale tedesca stesse provando a legiferare su un temo di competenza esclusiva della Santa Sede. Il risultato è stato la convocazione (che è sembrata essere abbastanza urgente, date le tempistiche) di una delegazione in Vaticano. Se ne dibatterà, quindi, ma partendo da questo punto dottrinale diviene possibile notare come il "caso" non sia stato sollevato dal Papa, che di comunione per i protestanti non pare aver mai parlato, ma da una frangia, quella più importante per gerarchia, della Chiesa tedesca.

La Conferenza episcopale della Germania sembra molto impegnata nel dialogo con i luterani. A rivalutare la figura di Martin Lutero ha contribuito anche Papa Bergoglio che, come i lettori ricorderanno, fece varcare la soglia di Piazza San Pietro a una statua raffigurante la figura dell'iniziatore della riforma protestante. Qualcuno, in quella circostanza, ha gridato allo scandalo. E sempre la Chiesa tedesca sta modificando l'organizzazione delle parrocchie permettendo a sempre più laici di guidare le realtà parrocchiali rimaste scoperte. Avvicinamento progressivo ai luterani, "svolte dottrinali" in materia liturgica ed eucaristica, laicizzazione delle gestioni parrochiali: la Chiesa tedesca, quasi come fosse una realtà nazionale a sè stante, sembrerebbe interpretare in modo estensivo le "aperture" che vengono attribuite dai tradizionalisti al pontefice argentino. Il rischio della "confusione dottrinale" sembrerebbe alimentato da chi parrebbe voler imporre le proprie interpretazioni al resto del cattolicesimo.

La Chiesa cattolica tedesca, peraltro, è "dopata" dalla tassa ecclesiastica. In Germania esiste un'imposta che prevede l'obbligo di un pagamento annuale per coloro che dichiarano di professare una fede. Questo, va specificato, vale per tutte le religioni.

Ma nel 2017, questa tassazione ha fatto registrare un vero e proprio "record" per l'episcopato teutonico: sei bilioni (cioè sei miliardi di euro), secondo il Catholic Herald. Il rischio di cui si diceva all'inizio, insomma, è che la Chiesa tedesca faccia tutto da sè e che la "confusione dottrinale" finisca per ingigantirsi a causa della rinascita delle Chiese nazionali.

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