Papa Francesco "conquistador" tenta di accattivarsi l'America, ma scivola sul beato schiavista

Il pontefice sogna di canonizzare Junipero Serra, missionario del XVIII secolo. Ma gli indiani lo bloccano: "Era un assassino"

Papa Francesco "conquistador" tenta di accattivarsi l'America, ma scivola sul beato schiavista

La decisione del Vaticano e di Papa Francesco di canonizzare il missionario Junipero Serra sta creando non poche polemiche negli Stati Uniti. Durante la visita del prossimo settembre in Nord America, Papa Francesco nominerà santo il prete nato in Spagna che operò nel 1700 in California.

Quello che doveva essere un omaggio alla popolazione latino-americana degli Stati Uniti (Serra sarà il primo santo ispanico degli Stati Uniti) si sta rivelando un problema per la Chiesa cattolica. Il prete infatti è accusato da alcune associazioni di aver ucciso e costretto al lavoro forzato molti indiani d'America che abitavano le terre prese in possesso dagli invasori spagnoli.

Il francescano, dopo essere giunto a San Diego, creò otto avamposti cattolici lungo tutta la California fino a San Francisco. Nello spostarsi da sud a nord con la sua comitiva, Serra portò dietro di sé quelle malattie come il vaiolo che furono letali per gli indigeni del luogo. Inoltre, lamentano le associazioni degli indiani d'America, i preti guidati da Serra costrinsero gli indigeni a convertirsi con le maniere forti: gli appartenenti alle tribù venivano trattati come schiavi e frustati perché si convertissero. Veniva dato loro un nuovo nome in spagnolo e in caso di fuga erano inseguiti e uccisi. Ma non tutti sono d'accordo con questa visione della storia, che nei casi più estremi arriva ad accusare Serra addirittura di genocidio degli indigeni.

Carl Anderson, presidente dei Cavalieri di Colombo, la più grande organizzazione cattolica degli USA, afferma che le voci su Serra sono infondate. "Esiste una teoria che vuole i missionari cattolici come degli sterminatori di indigeni americani. Niente di più falso: i francescani in realtà aiutavano e difendevano gli indiani perseguitati dal governo della California – spiega Anderson – era proprio il governatore locale a volerli eliminare per potersi appropriare delle loro terre. I preti cattolici del luogo erano guidati dal messaggio della Madonna di Guadalupe che insegna la tolleranza e accoglie con spirito materno tutti gli esseri umani. Serra arrivò in America su una nave che si chiamava proprio Nostra Signora di Guadalupe, perciò è impossibile che si sia macchiato dei crimini di cui viene accusato".

La canonizzazione di Serra è stata vista da alcuni come il tentativo della Chiesa cattolica di "conquistare" gli Stati Uniti, dove il numero di atei e appartenenti ad altre religioni è in forte crescita.

Per lo stesso motivo l'imminente visita del papa è attesa da molti fedeli. "Dobbiamo riportare la Chiesa al centro della storia degli Stati Uniti – continua Anderson – troppo spesso si è dimenticato cosa ha fatto per l'evoluzione e la crescita di questa nazione. Dalla difesa degli indigeni nei secoli scorsi fino alla lotta contro il Ku Klux Klan a inizio '900, il cattolicesimo è stato una colonna portante nella formazione degli Stati Uniti d'America".

Se le polemiche non si placano, si potrebbe assistere a una clamorosa protesta da parte degli indiani d'America durante la visita del Santo Padre a Washington. Le popolazioni locali chiedono delle scuse ufficiali e Papa Francesco potrebbe trovarsi ad affrontare la questione ancora prima di arrivare in Nord America. Infatti prima della visita nella nazione a stelle e strisce, il papa si recherà in Ecuador, Bolivia e Paraguay.

Nonostante queste nazioni siano ora a maggioranza cattolica, la storia di quei luoghi è ancora legata a quella degli indigeni di un tempo: si teme che le notizie sui trattamenti riservati agli autoctoni in passato possano creare una visione negativa del cattolicesimo e intaccare l'attesa visita di Papa Francesco in America.

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