Papa Francesco, come in ogni fase successiva ad un Sinodo, sta per rendere nota la sua Esortazione apostolica. Un testo atteso, in specie dopo la pubblicazione de "Dal profondo del nostro cuore", il libro firmato dal cardinal Robert Sarah e dal papa emerito Joseph Ratzinger. Il duo conservatore ha chiuso la strada ad ogni ipotesi di abolizione del celibato sacerdotale. Benedetto XVI e il cardinale africano hanno deciso di dare alle stampe un libro poco prima che Jorge Mario Bergoglio disponesse sulle novità da adottare nella Chiesa universale. Può non essere stato un semplice caso.
Anzi, considerando quello che il Papa potrebbe aver deciso, e dunque scritto nel testo esortativo, "Dal profondo del nostro cuore" può assumere il valore di una risposta preventiva. Nel corso del Sinodo panamazzonico, i padri sinodali hanno discusso di "viri probati". Preti sposati, per farla breve, in grado di sanare le esigenze pastorali dei territori scoperti.
In confronto alla portata generale della rivoluzione che i progressisti vorebbero realizzare, quella ammazzonica rimane una partita amichevole. Il vertice della Chiesa cattolica non liberalizzerà la figura del sacerdote. E il celibato resterà un caposaldo dottrinale. Ma gli annunci di questi giorni lasciano supporre la sussistenza di qualche annuncio choc. Sul blog di Aldo Maria Valli, soprattutto, è possibile leggere la missiva che il cardinale brasiliano Claudio Hummes - relatore generale dell'ultimo appuntamento sinodale - ha inoltrato ad ogni episcopato. "L’Esortazione - ha scritto il porporato nella missiva che non sarebbe dovuta balzare sui quotidiani - è molto attesa e susciterà grande interesse e differenti risposte. Di conseguenza, come precedentemente fatto con Laudato si’ (2015), Amoris Laetitia (2016), Gaudete et Exultate (2018) e Christus Vivit (2019), il Santo Padre vorrebbe che gli Ordinari locali ricevessero direttamente il testo, prima che questo sia pubblicato e che la stampa inizi a farvi commenti".
Lo scenario più probabile, ad oggi, è questo: Papa Francesco dovrebbe aver dato l'ok all'ordinazione di uomini di chiara fede nei territori amazzonici. Quegli "uomini di chiara fede" che possono anche aver contratto un matrimonio nel corso della loro vita. Si specificherà - è già prevedibile - come l'eccezione riguardi solo alcune specifiche realtà pastorali. Le argomentazioni contrariate del "fronte tradizionale", d'altro canto, sono già state esposte: i tradizionalisti temono che l'Amazzonia possa essere solo un punto di partenza. E che le spinte teologico-progressiste che stanno attecchendo in Germania alla fine possano stappare lo spumante, per via dell'assimilazione universale della riforma. Ma nella lettera inviata da Hummes sono rintracciabili anche ulteriori aspetti.
L'arcivescovo sudamericano ha ipotizzato che i vescovi possano coadiuvare la presentazione pubblica dell'Esortazione apostolica: "Ad esempio, potrebbe essere opportuno che Ella (riferito ad ogni vescovo, ndr) presentasse l’Esortazione insieme a un rappresentante indigeno, se praticabile nella vostra zona, un responsabile pastorale esperto (ordinato o religioso, laico o laica), un esperto su questioni ecologiche, e un giovane impegnato nella pastorale giovanile". Il documento papale, si deduce, sarà benvisto dalle popolazioni amazzoniche e dagli ecologisti. E questo è un altro indizio contenutistico che può anticipare le disposizioni.
Tutto pronto per i preti sposati e per
l'introduzione nel Catechismo dei "peccati ecologici"? Qualunque decisione abbia preso il pontefice argentino, i prossimi mesi saranno interessati da una dialettica interna continuativa. Così come accade da sette anni a questa parte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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