Khalid Chaouki non l'ha" fatta franca".
Il deputato marocchino e musulmano del Pd, rappresentante dell'islam dai toni più moderati, è finito nel mirino dei suoi correligionari più integralisti per un'intervista uscita ieri su Libero, in cui denunciava la violenza come la "malattia" dell'islam e invocava per i musulmani "un papa come Francesco".
Tra i più duri Davide Piccardo, coordinatore del Caim, l'associazione che rappresenta le sigle islamiche di Milano e Brianza: "La Storia dell'Islam viene ridotta ancora ad una Storia di sangue, vengono inventati versetti del Corano inesistenti e il Corano stesso diviene 'un'opera letteraria' - attacca Piccardo scrivendo su Facebook- In un momento in cui avremo bisogno di promuovere la conoscenza del vero messaggio dell'Islam Chaouki asseconda i peggiori pregiudizi."
Il deputato Pd viene accusato di "enfatizzare la paura" a cui deve poertanto essere negato lo status di "interlocutore politico per la comunità islamica".
A parlare di "opportunismo" è anche Luca Bauccio, avvocato e storico patrocinatore delle cause delle associazioni islamiche, nonché autore del pamphlet "non diffamare". Ma è più in generale tutto il popolo dei musulmani più tradizionalisti a non digerire le parole di Chaouki. Su Facebook fioccano i commenti di "venduto", "traditore", "parassita" e chi più ne ha più ne metta.
In giornata è arrivato un comunicato anche dei "Giovani Musulmani d'Italia", associazione che lo stesso Chaouki ha definito "appiattiti sulla dimensione religiosa" e soggetti a "inquietanti influenze estremiste".
"Il cancro dell'Italia è l'istigazione all'odio e alla divisione tra
cittadini - scrivono i giovani musulmani - sostenuta da alcuni politici per mero opportunismo tramite pregiudizi e luoghi comuni infondati". L'associazione si è detta "sconcertata e indignata" dalle parole dell'onorevole piddì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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