Nelle ricette proposte dalla trasmissione Masterchef nei diversi continenti, dall'Australia agli Stati Uniti, si parla spesso di Parmesan invece che di Parmigiano Reggiano o di Grana Padano. È quanto denuncia la Coldiretti nel sottolineare l'importanza di rispettare la tradizione produttiva italiana nella popolare trasmissione televisiva che è seguita da milioni di spettatori a livello internazionale. La cucina - sottolinea la Coldiretti - ha un grande valore culturale ed è chiamata a svolgere un valore un ruolo determinante nel difendere far conoscere le tradizioni alimentari e con esse la vera identità dei prodotti impiegati. Invece nei siti ufficiali della trasmissione Masterchef dei diversi continenti, dalle Americhe all'Oceania, si fa spesso riferimento a piatti che hanno come ingredienti il Parmesan anche quando - precisa la Coldiretti - fanno esplicito riferimento a ricette italiane."
Sul sito ufficiale di Masterchef Australia ad esempio si parla infatti di "Pasta con mais, erbe e Parmesan" e di "Risotto al Parmesan con uovo cotto in camicia" o addirittura di "Pomodoro basilico e bruschetta al Parmesan". La situazione non cambia In Usa tra le ricette di Masterchef Usa junior ci sono: "Pasta condita con olio di oliva e Parmesan" o "Pollo al Pamesan". Siamo di fronte - sostiene la Coldiretti - ad una situazione che alimenta una grave incertezza sulla reale origine dei prodotti utilizzati poiché il Parmesan è l'imitazione più diffusa (nel 2014 ha superato l'originale ndr) del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano nel mondo, con una produzione che solo negli Stati Uniti tra Wisconsin, California e New York arriva a 120 milioni di chili all'anno. Ma grandi quantitativi si realizzano anche in Australia dove si commercializza addirittura Parmesan con il marchio Perfect italiano, che non ha nulla a che fare con la realtà produttiva nazionale.
"Si tratta di imitazioni che fanno concorrenza sleale al vero Parmigiano Reggiano che è realizzato secondo un disciplinare approvato dall'Unione Europea che prevede tra l'altro che il latte provenga da determinate zone del territorio nazionale, il divieto nell'uso di insilati, additivi e conservanti nell'alimentazione del bestiame, una stagionatura che varia da 12 a 24 mesi, l'impiego di 14 litri di latte per produrre un chilo di formaggio e 550 per produrre una forma dal peso medio di 40 chili.
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