La Procura di Milano, in un avviso di conclusione delle indagini avviate dalla Guardia di Finanza un anno fa, contesta l'ipotesi di reato per concorso in circovenzione di incapace a 8 persone vicine a Patrizia Reggiani. Nello specifico si tratta di "finti amici" - scrive il Corriere della Sera - tra i quali vi sarebbero, oltre all'ex compagna di cella dell'ereditiera, Loredana Canò, stabilitasi poi nella mega villa milanese a titolo di "assistente", anche consulenti e amministratori immobiliari. Secondo gli inquirenti avrebbero letteralmente "spennato" l'ex lady Gucci, che ha scontato 26 anni di carcere per essere stata la mandante dell'omicidio del marito, approfittandosi della sua condizione di "fragilità psichica" indotta dalle conseguenze neurologiche di una delicata operazione al cervello a cui era stata sottoposta la 73enne.
L'accusa nei confronti dei consulenti
Tra gli accusati spicca il nome dell'avvocato Daniele Pizzi, legale già noto alle cronache per essere il consulente civile della famiglia di Lidia Macchi, ora indagato in qualità di "amministratore di sostegno" nominato da Tribunale nel 2019 a seguito della richiesta formulata da Silvana Barbieri, la mamma di Patrizia Reggiani, timorosa che il proprio patrimonio fosse dissipato dalla figlia erede dopo la sua morte. Vi è poi l'avvocato Maurizio Giani, prima legale e poi esecutore testamentario della 92enne scomparsa, che - a detta degli inquirenti - si sarebbe approfittato della sua ex assistita per trarne vantaggio personale. Nella fattispecie, si sarebbe indicato come "presidente a vita" di una Fondazione che avrebbe beneficiato di un patrimonio immobiliare del valore di 14 milioni e del diritto a riscuotere 4 milioni cash.
Gli altri indagati
Altri addebiti sono mossi dalla Procura di Milano nei confronti di Marco Chiesa, ex consulente finanziario di Patrizia Reggiani, Mariangela Stimoli e Marco Riva, ex vertici di due società immobiliari della 73enne, e i revisori contabili Mario Wiel Marin e Marco Moroni. Infine vi è "l'assistente" Lorenda Canò che, nei mesi scorsi i magistrati avevano "sfrattato" dalla villa milanese della ereditiera.
L'inchiesta, conclusa nei giorni scorsi, è scaturita dalla volontà del giudice tutelare Ilaria Mazzei di accertare la congruità dei rendiconti per uscite di 3 milioni di euro, in poco più di due anni, dal patrimonio di Patrizia Reggiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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