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Pedofilia, spunta report choc sulla Chiesa francese: "Tremila preti"

La Chiesa cattolica francese costretta a misurarsi con uno scandalo colossale: un report segnala diecimila vittime di pedofilia dagli anni 50'

Pedofilia, spunta report choc sulla Chiesa francese: "Tremila preti"

Il "collasso morale" della Chiesa cattolica, come lo chiamava Joseph Ratzinger, sembra non avere fine: un'altra bufera sta per abbattersi sugli ambienti ecclesiastici europei, con un report definito "indipendente". Qualcosa che rischia di far discutere per mesi e mesi.

Se non altro per le cifre che riguardano, stando al documento, casi di abusi ai danni di minori e quindi pedofilia. Numeri che, per quello che ne sappiamo sino a questo momento, possono già essere definiti come spaventosi. Tremila preti: questa è la cifra che riassume le responsabilità che sarebbero state individuate dagli anni cinquanta ad oggi in Francia. Un cinquantennio in cui un insieme enorme di sacerdoti incaricati Oltralpe avrebbero commesso atti di pedofilia o sarebbero in qualche modo coinvolti in quest'ultimi.

Per ora si tratta di semplici anticipazioni, perché l'inchiesta nella sua interezza è attesa per la giornata di oggi. Ma è bastata la statistica a far sì che del report si iniziasse a parlare con continuità sulle cronache di tutto il mondo. Il documento è opera della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa, così come ripercorso dall'Agi. E la massima carica di quella istituzione, ossia Ciase Jean-Marc Sauvè, che ha già ricoperto incarichi di altissimo livello e prestigio, ha fatto presente come i numeri possano essere già da oggi definiti bassi rispetto a quelli della realtà dei fatti. In buona sostanza: la Commissione non sarebbe riuscita a far emergere tutto, ma solo una parte di quello che molti sacerdoti francesi avrebbero compiuto nel corso di questo trentennio. Gli accenti, poi, devono essere soprattutto posti sulle vittime.

Sì, perché se le responsabilità dei preti sono moltissime, le vittime arrivano ad un numero con pochi precedenti: diecimila persone - come ripercorre l'indagine - avrebbero subito atti di pedofilia. L'Europa, in questi anni, non è rimasta estranea a disamine come quella della Commissione indipendente, ma è indubbio che, in media, si è parlato soprattutto di abusi in relazione a quanto è avvenuto al di fuori del continente europeo, con gli scandali americani, sudamericani ed australiani che hanno accompagnato il pontificato di papa Francesco, che dal canto suo continua la sua battaglia per sdradicare per sempre questo male dall'Ecclesia e dagli ambienti ecclesiastici.

Jorge Mario Bergoglio, in questi giorni, ha già voluto incontrare i presuli transalpini, così come ripercorso da Il Messaggero: un incontro che potrebbe rappresentare un preludio ad interventi e rimozioni, come papa Francesco è stato solito fare in questi quasi otto anni di pontificato. Ma è presto per parlare di eventuali contromisure prese dal Vaticano e dal Santo Padre. Se non altro perché, prima, bisognerà comprendere se e quali eventualità hanno coloro che sono attualmente incaricati presso le varie diocesi. Possibile, ad esempio, che i dati si riferiscano più a casi che risalgono al passato e non al presente. Ma sino all'uscita del report si può soltanto ipotizzare quale sia il quadro di fondo di questo che comunque sarà un ennesimo scandalo di grossa portata.

L'inasprimento delle regole in materia di controllo e segnalazioni è un paradigma degli ultimi pontificati, ma gli scandali continuano a venire fuori. Questo rimane un tratto distintivo di questa fase storica. La Chiesa è di sicuro divenuta più trasparente. E questo contribuisce in qualche modo far sì che di pedofilia ed abusi si parli di più rispetto a prima.

Soprattutto gli ultimi due pontificati sono stati decisivi sia per ammettere l'esistenza di quello che non è un semplice problema ma appunto un "collasso" sia per far sì che questo "collasso" non venisse insabbiato con puntualità.

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