Il piano per la ripartenza: lunedì 4 maggio è il giorno chiave

Forse a maggio si potrà circolare ma con rigidi limiti: sempre vietato fare gruppi. Niente eventi pubblici, discoteche, bar e ristoranti. E c'è una piccola speranza per l'estate al mare

Il piano per la ripartenza: lunedì 4 maggio è il giorno chiave

Il governo inizia a pensare alla fase 2: alle ore 15.00 di oggi dovrebbe tenersi un vertice in videoconferenza tra il premier Giuseppe Conte, il Comitato tecnico-scientifico e alcuni ministri per studiare le prossime misure di contenimento per l'emergenza Coronavirus in vista del periodo di convivenza con il Covid-19. Luca Richeldi, direttore dell'Unità di pneumologia al Policlinico Gemelli di Roma, ha fatto sapere che per programmare una giusta ripartenza sarà indispensabile "bilanciare l'importanza strategica di un'attività economica rispetto al rischio di diffusione dell'infezione". Proprio per questo saranno fondamentali cautela e prevenzione: si procederà per tappe al fine di evitare di chiudere nuovamente tutto in estate.

Occorre precisare che l'allentamento delle misure non è sinonimo di un ritorno alle normali abitudini quotidiane: innanzitutto perché il metro di distanza tra le persone dovrà essere ancora rispettato, ma anche perché il divieto di assembramento rimarrà in vigore per diverso tempo. Per tornare ad abbracciare e a frequentare parenti e amici dovrà trascorrere comunque qualche settimana. Le prossime mosse del presidente del Consiglio, il cui decreto scadrà lunedì 13 aprile, si baseranno sull'andamento della curva epidemica: come sottolinea il Corriere della Sera, se ci sarà una vera e propria discesa allora una lieve riapertura potrebbe riguardare non solo alcune imprese di supporto alla filiera alimentare e farmaceutica, ma pure qualche azienda meccanica e i negozi che vendono prodotti per il tempo libero o forniture per gli uffici.

Parchi, parrucchieri e palestre

A una circolazione più libera - ma sempre con rigidi limiti - si potrà pensare solamente a inizio maggio: in tal senso la data chiave potrebbe essere lunedì 4 maggio. Ovviamente non sarà consentito creare alcun tipo di gruppo all'interno dei parchi, nei negozi si continuerà a entrare in maniera scaglionata e bisognerà continuare a rispettare la distanza di un metro. Eventi pubblici, feste e manifestazioni? Niente di tutto ciò nella prima parte, così come bar e ristoranti. E probabilmente anche per gli stadi, tra partite e concerti.

Il periodo per tornare a prendersi cura di se stessi nei centri benessere appare molto lontana; tuttavia non è da escludere che le attività in questione - compresi i parrucchieri - possano riaprire tramite un'autorizzazione dopo aver dimostrato di essere in regola e di essere in grado di garantire le condizioni di sicurezza sia per i dipendenti sia per i clienti.

I luoghi di sport e di svago apriranno per ultimi? Probabilmente sì, poiché va considerato che è difficile impedire il contatto tra le varie persone e dunque la diffusione del Coronavirus potrebbe essere molto facile. Pertanto appare complicato tornare subito anche nelle discoteche.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha precisato che la fase 2 "non vuole dire liberi tutti". Un'ulteriore questione riguarda l'estate: potremo trascorrere una calda stagione al mare o saremo costretti ancora a restare in casa? Gli scienziati invitano alla calma in entrambi i sensi: se ne riparlerà più avanti "con la bella stagione e i dati sull’epidemia aggiornati".

Roberto Cauda, professore Ordinario di Malattie infettive dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore dell'Unità operativa di Malattie infettive della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma, ha affermato che la mascherina risulta utile nei luoghi chiusi, laddove il distanziamento sociale sia dubbio: "In spiaggia potrebbe non servire, se rispettiamo la distanza".

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