A Pisa la polizia ha arrestato quattro immigrati per spaccio. Un normale fatto di cronaca, di poco rilievo, che però si trasforma, nel giro di poco tempo, in qualcosa di molto più grande. A indagare, infatti, è l'antiterrorismo. Ma andiamo per gradi. Come riporta il Tirreno lunedì sera nella città della torre pendente gli agenti effettuano un fermo, in una strada del centro, non lontano da Piazza dei Miracoli. Quattro ragazzi, dai 20 ai 25 anni di età (due della Guinea equatoriale, uno del Gambia e un senegalese) trovati in possesso di droga, circa 50 grammi tra hashish e marijuana, sono finiti in manette. A quel punto gli agenti hanno controllato i cellulari dei fermati. Tre sono risultati "puliti", un quarto, invece, ha fatto scattare l'allarme: nell'archivio di WhatsApp sono stati trovati due video con i tagliagole dell'Isis intenti a uccidere alcune persone. In una foto, invece, campeggiava la bandiera nera dello Stato Islamico.
Agli inquirenti il compito di scavare su questa persona, per capire se possa essersi radicalizzata e se abbia avuto pericolose frequentazioni. Dei quattro fermati, due sono "profughi", gli altri due, invece, sono in regola con il permesso di soggiorno. Per i quattro il giudice ha convalidato l'arresto: per tre di loro è stato disposto l'obbligo di firma. Il quarto, invece, quello con il materiale video e foto compromettente, è ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Rischia una denuncia per istigazione al terrorismo.
In aula si è difeso dicendo che il materiale gli è stato girato da un amico. A quanto risulta il giovane non ha preso le distanze dall'Isis e, nella deposizione, con orgoglio ha ricordato di aver frequentato la scuola islamica nel suo Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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