"Chiama tuo padre alle sue responsabilità". A lanciare l'appello è stato il magistrato Roberto Tartaglia, consulente della commissione parlamentare Antimafia, ad un convegno che si è tenuto proprio nella città natia del super latitante più ricercato. "Chiedo alla figlia di Matteo Messina Denaro, Lorenza Alagna, di prendere esempio dalla scelta eroica di Giuseppe Cimarosa chiamando alle sue responsabilità il padre, dal quale sino ad oggi non ha mai avuto l'affetto dovuto, affinché paghi per tutto quello che ha sin qui fatto”.
Giuseppe Cimarosa è il giovane che convinse a collaborare con la giustizia il padre, Lorenzo, morto in seguito a una malattia nel gennaio 2017. La madre di Giuseppe è la cugina di Matteo Messina Denaro in quanto la nonna materna è sorella della madre del latitante.
Il Pm ha sottolineato come rimase colpito da un post che la ragazza nel lontano 2013 scrisse su Facebook. “Credo fosse il giorno del compleanno di Lorenza - ha detto il Pm - e la giovane scrisse quanto a lei mancasse una persona e nel post sottolineava che il destino era colpevole del fatto che lei non avrebbe mai potuto averlo al suo fianco e abbracciarlo. Ovviamente era riferito al padre. Ecco, questo mi aveva molto colpito e io spero che questa ragazza che comunque non ha colpe, possa avere il coraggio di dare un nome e un cognome alla parola “destino”, sostituendola con il vero responsabile di questa carenza e di questo deficit per poterlo abbracciare e convincerlo a costituirsi”.
Ma Lorenza ha preso o no le distanze dal padre?.
La ragazza, oggi ventitreenne, porta il cognome della madre, Francesca Alagna, unica compagna riconosciuta del boss. Matteo Messina Denaro ha sempre avuto la fama del latin lover. Tante le donne, prima e dopo la sua latitanza. Uno dei suoi più grandi amori fu l’austriaca Andrea "Asi" Haslehner. Una giovane donna che lavorava, ogni estate, alla reception dell’Hotel Paradise Beach, nella località balneare di Selinunte. Di lei, però, si era innamorato anche il vice direttore dell’albergo, Nicola Consales. A Messina Denaro non va giù e la sera del 21 febbraio del 1991 manda i suoi killer più fidati ad uccidere senza pietà il vicedirettore dell’hotel. La sua unica colpa? Essersi innamorato della donna del boss. Ma Messina Denaro ha il suo alibi. La stessa sera, infatti, si trova in un ristorante di Castelvetrano e rompe anche un vetro facendo finta che sia stato un incidente.
Lorenza, è nata nel ’96 quando lui è già ricercato. Da quel giorno la madre si trasferisce a casa del boss per accudire la figlia, fino alla decisione di andare a vivere, ma solo per questioni di comodità, a due passi dalla casa della suocera.
Qualche anno fa su l’Espresso venne raccontato che la giovane ragazza chiedeva alla famiglia di lasciare la casa dove ha sempre vissuto, quella della nonna paterna, che porta il suo stesso nome “Lorenza”, per andare a vivere lontano dai parenti del padre. In realtà Lorenza non si è mai allontanata e li frequenta regolarmente. Ad oggi, non ha mai dichiarato a gran voce di volersi distaccare dalla famiglia. Continua a frequentare i cugini e i parenti, che abitano nella zona della “Badia” a Castelvetrano. Si è diplomata al liceo scientifico “Cipolla” e si era iscritta all’università di Palermo da esterna. Ma secondo alcune indiscrezioni, pare si sia ritirata e che quindi momentaneamente sia a casa in attesa di decidere del proprio futuro. Una giovane, che fa una vita normalissima, quella di uscire con le amiche, partecipare alle feste oltre ad aver vissuto qualche mese a Londra per perfezionare il suo inglese. Certo è, che Lorenza non è figlia di uno qualunque, ma dell’uomo più ricercato al mondo. Quando la giovane studiava al liceo Scientifico di Castelvetrano, l’allora preside Francesco Fiordaliso, noto per le sue lotte antimafia, organizzava quasi ogni settimana, eventi con personaggi di spicco, da noti magistrati a scrittori, giornalisti e autorità varie e l’argomento principale era proprio Matteo Messina Denaro.
Cosa non
gradita ai parenti del boss, che puntualmente si recavano nello stesso Liceo a lamentarsi verbalmente con il preside. Una figlia potrà mai ripudiare un padre? Un rebus questo, chissà in che modo verrà risolto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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