Neanche il tempo di essere eletto senatore sotto la bandiera del Pd, che la "virostar" Andrea Crisanti, microbiologo e direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell'Università di Padova inizia a sparare a zero sul nuovo governo di centrodestra. Dopo le esternazioni di ieri in cui ha espresso "sconforto per il risultato generale", oggi torna a parlare del tema a lui più caro, Covid e vaccini, mettendo le mani avanti su quello che la nuova forza politica potrebbe o non potrebbe fare. Anzi, ancora peggio, su cosa avrebbe fatto se avesse governato nei quasi tre anni di pandemia.
"Politiche sbagliate"
Intervistato da Repubblica, Crisanti si definisce rassicurato dal fatto che "il vaccino funziona" e che, per questa ragione, "le decisioni politiche hanno un’influenza minore". Poi passa all'attacco gratuito: "Se non avessimo uno strumento di prevenzione così forte, il centrodestra adotterebbe politiche simili a quelle di Bolsonaro e Trump, cioè sbagliate. La nuova maggioranza ha preso in passato posizioni che suscitano sconcerto per la mancanza di conoscenze tecniche. C’è approssimazione". Il virologo, diventato volto fisso della televisione italiana, aveva già attaccato Salvini alcune settimane fa dichiarando che con il leader del Carroccio al governo ci sarebbero state "300mila vittime di Covid al posto di 140mila".
"Meloni? Posizioni discutibili"
Evidentemente amareggiato dall'esito del flop del suo partito, invece di godersi la fresca nomina a senatore, Crisanti ha deciso di punzecchiare anche Giorgia Meloni dicendo, senza motivare la sua affermazione, che la leader di FdI "ha preso posizioni abbastanza discutibili. Cose senza alcun fondamento di sanità pubblica". Il bello viene subito dopo: "È chiaro che doveva blandire la sua base elettorale ma quando si fa così di solito si è destinati a fallire", ha sottolineato.
La bocciatura dei medici
Come abbiamo scritto sul Giornale.it, poche settimane fa il microbiologo padovano aveva fatto arrabbiare anche la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) con la proposta di far dipendere i medici di famiglia dal Servizio sanitario nazionale. Immediata la bocciatura dai parte dei dirigenti della Federazione che hanno invitato il virologo a pensare soltanto alla sua area di competenza.
"Non ci rassicurano le sue dichiarazioni sul ruolo che dovrebbero avere i medici di famiglia, non avendo il 'professore' le stesse competenze in fatto di politica e organizzazione dei servizi sanitari", aveva affermato il segretario nazionale della Fimmg, Silvestro Scotti, sottolineando la stranezza dell'idea di Crisanti dal momento che, anche negli altri Paesi europei, questo principio "non trova quasi nessun riscontro". Insomma, la virostar ama stare al centro dell'attenzione: quando non può farlo per Covid e vaccini riesce comunque a trovare un pretesto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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