Positivo a cocaina e cannabis: Genovese rischia l'arresto

Pietro Genovese è risultato positivo a cocaina e cannabis. Inoltre, era alla guida con un tasso alcolemico di 1,4

Positivo a cocaina e cannabis: Genovese rischia l'arresto

Pietro Genovese guidava con un tasso alcolemico di 1,4 e con tracce di cocaina e cannabis nel sangue, quando ha investito e ucciso Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Gli esami tossicologici hanno dato il loro responso e il ventenne è risultato positivo al test della cocaina e della cannabis.

Ora il figlio del noto regista, indagato per omicidio stradale, rischia l'arresto. L', peraltro, è previsto dalla legge qualora un neopatentato – come nel suo caso – venisse trovato alla guida dopo aver bevuto alcolico. Un neopatentato, infatti, non può superare il livello "zero": se accade è prevista appunto la misura degli arresti. Peraltro, a Pietro era stata sospesa la licenza di guida per 15 giorni a ottobre, per aver cumulato malus su malus in seguito a multe, eccessi di velocità, sorpassi non consentiti e divieti di sosta.

Dagli esami condotti sul giovane, non è ancora del tutto chiaro se fosse otto l'effetto delle sostanze stupefacenti o se le avesse assunte nei giorni precedenti: per accertarlo con esattezza sono necessarie ulteriori verifiche aggiuntive.

La tragedia di Corso Francia

Dai rilevamenti delle forze dell'ordine, l’automobile guidata da Pietro Genovese – una Renault Koleos – viaggiava a circa 80 chilometri orari al momento dell’impatto con le due sedicenni, che stavano attraversando le strisce pedonali con il semaforo però rosso per i pedoni.

"La velocità è stata calcolata sulla base del ritrovamento dei corpi delle due vittime sull'asfalto", si legge nella relazione della Polizia Municipale, come riportato da La Repubblica. "Non mi sono proprio accorto di loro, non le ho viste", ha dichiarato, in lacrime e ancora sotto choc il ragazzo al pubblico ministero.

Camilla e Gaia sono morte sul colpo, ha chiarito l'autopsia: "Le due ragazze sono morte sul colpo. Non ci sono segni di schiacciamento o trascinamento". Dunque, i corpi delle due non sarebbero stati investiti in seguito anche da altre vetture, ma solamente dal veicolo del figlio di Paolo Genovese, giunto sul posto una manciata di minuti dopo in seguito alla chiamata del figlio.

Lo strazio delle famiglie

Dolore insopportabile. I genitori di Gaia e Camilla sono straziati e le parole del padre di Gaia, riportate dal legale della famiglia, sono un pugno allo stomaco.

"Adesso non ho ragioni per andare avanti, Gaia era la mia forza dopo l’incidente che avevo subito", all’Eur nel 2011. Sempre tramite l’avvocato, ha parlato anche la mamma di Camilla, che ha chiesto “giustizia, non vendetta”.

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