Avevamo lasciato la scuola parentale Rondò di Sesto San Giovanni in preda a deliri no vax lo scorso dicembre. Dal classico "dittatura sanitaria" alle "museruole (mascherine, ndr) che non servono" passando per "il positivo non è malato ma immune", ne abbiamo sentite e documentate di ogni (pure una aggressione ai nostri danni). Oggi, dopo la nostra inchiesta, scopriamo innanzitutto che la scuola parentale non è più una scuola secondo chi l'ha fondata (che succede?), che il professore Roberto Dallera è stato allontanato dalla struttura e che la fondatrice dell'istituto, Alessandra Caradonna, si smarca completamente da dichiarazioni che lei stessa ha fatto (strano!).
Non ce lo stiamo immaginando, ma siamo entrati in possesso di una mail della signora Alessandra Caradonna. Nella lettera su carta intestata si legge: "Abbiamo appreso a mezzo stampa di una interrogazione che sarebbe stata portata in relazione alla 'scuola parentale' di Sesto Rondò, denominata addirittura 'no vax'". Dopo aver preso le distanze dal termine no vax, spiega che il professore Roberto Dallera "che fungeva da responsabile dell'Istruzione parentale Rondò, è stato allontanato per alcune gravi asserzioni proferite. Ciò è avvenuto nello scorso mese di dicembre (i nostri servizi risalgono all'11 dicembre 2021 e proprio la Caradonna - in quel periodo - sosteneva le stesse tesi del professore, ndr). Da allora l'istruzione parentale Rondò è affidata alla Associazione Royal Park, che porta grande attenzione al rispetto delle norme e dei protocolli governativi, in merito di contenimento del contagio". Noi, purtroppo, abbiamo documentato altro lo scorso dicembre: bambini e genitori senza mascherina, nessun distanziamento, teorie del complotto in merito ai vaccini etc. Probabilmente, il passaggio da una associazione all'altra ha fatto rinsavire la fondatrice. Probabilmente, si è resa conto che dire "che questo è un posto magico" o che i bambini ritornano "normali" una volta entrati lì dentro è fuori da ogni logica.
Ma andiamo avanti. Nella lettera troviamo scritto: "L'associazione, prevalentemente costituita da genitori, offre una attività di supporto all'istruzione parentale, perciò non può in alcun modo essere considerata assimilabile ad una scuola". Peccato che sia stata proprio la Caradonna a parlarci di corsi, di insegnanti, di materie e di come i bambini sarebbero potuti passare da un istituto tradizionale a uno parentale (se ricordate, avevamo pure preso un appuntamento per inserire i nostri figli). Ci ha parlato di elementari, medie e liceo: non crediamo che i genitori siano interessati a tornare fra i banchi di scuola per imparare a contare. E comunque le scuole parentali sono garantite dalla Costituzione, il problema - semmai - sono le norme anti-Covid che lì dentro non sono mai state rispettate.
In conclusione, si dicono aperti a ogni "forma di dialogo, considerando un confronto costruttivo con l'amministrazione qualcosa di prezioso e di sempre auspicabile". Dialogo che con noi è assolutamente mancato, considerando che quando siamo tornati con le telecamere siamo stati aggrediti. Ma visto che il vento è cambiato, immaginiamo che la signora Alessandra Caradonna voglia incontrare anche noi.
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