"Possono non metterla": la svolta sulle mascherine

Walter Ricciardi favorevole ad allentare le misure, ma invita alla prudenza: "Possiamo allentare, permetterci di essere più rilassati, ma senza esagerare"

"Possono non metterla": la svolta sulle mascherine

Con l'arrivo dell'estate, uno dei maggiori interrogativi è se continuare o meno ad utilizzare le mascherine all'aperto. In attesa delle decisioni prese dalla cabina di regia prevista per oggi, il dottor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, ha voluto fornire la propria opinione in merito: se si rispettano le distanze di sicurezza, l'obbligo di indossare il dispositivo di protezione individuale all'aperto può essere allentato.

Via le mascherine all'aperto?

Intervenuto a Buongiorno, programma in onda su Sky TG24, il presidente della Federazione mondiale delle organizzazioni di sanità pubblica ha confermato il miglioramento della situazione sanitaria italiana. Ricciardi, proprio come Speranza, ha ribadito l'importanza di attenersi alle regole e di procedere sempre con gradualità e cautela, ma ha comunque ammesso che, considerati i dati incoraggianti, è davvero possibile ripartire. All'aperto senza mascherina? Secondo l'accademico ci stiamo avviando verso quella direzione. "Se la distanza di sicurezza è rispettata, è chiaro che questa protezione all'aperto può essere allentata", ha infatti dichiarato. E per quanto riguarda i soggetti che hanno già ricevuto il siero anti-Covid:"Due persone vaccinate, che hanno avuto la copertura, possono non indossare la mascherina. Per tutti gli altri sì. Se una persona vaccinata è in presenza di persone non vaccinate è bene che la porti, a protezione delle persone non vaccinate".

La questione coprifuoco

Nel corso della trasmissione, Ricciardi ha anche parlato del coprifuoco, tema caldissimo in queste ultime settimane. Questa misura restrittiva sarà veramente abolita ad inizio giugno? Secondo il consulente del ministero della Salute è possibile, ma bisogna essere prudenti, e sincerarsi che i dati positivi siano confermati. Necessario, dunque, assicurarsi che non vi siano cambiamenti di tendenza."Nel caso in cui vedessimo un'inversione verso un nuovo aumento, è chiaro che dobbiamo porci dei dubbi", ha spiegato l'accademico.

"È molto importante quello che succederà nelle prossime due settimane", ha precisato Ricciardi. "Contrariamente al passato gli effetti non si manifestano dopo due settimane, ma tre o quattro settimane. Vedremo gli effetti delle riaperture del 26 aprile. Dobbiamo basare le decisioni sulla circolazione del virus. Se nonostante queste aperture i dati rimangono in diminuzione, come stiamo osservando adesso, ce lo possiamo permettere. Se vedessimo un'inversione di tendenza e un nuovo aumento allora dobbiamo essere cauti", ha aggiunto.

Invito alla prudenza

Malgrado l'andamento positivo registrato in queste ultime settimane, le riaperture devono avvenire in modo graduale. Walter Ricciardi ha sposato la linea rigorista del ministro Speranza, che all'assemblea nazionale di Articolo Uno ha ribadito la propria intenzione di procedere con cautela per non essere poi costretto a fare dei passi indietro.

"Bisogna essere graduali nell'allentamento", ha affermato anche il presidente della Federazione mondiale delle organizzazioni di sanità pubblica, "significa mobilità di persone, che va ad aumentare i rischi. Possiamo allentare, permetterci di essere più rilassati, ma senza esagerare. Se il coprifuoco sarà alle 23 o alle 24 lo deciderà la politica, ma il concetto è che la limitazione della circolazione è ancora importante".

Ricciardi ha infine spiegato che proprio in queste ore Taiwan sta decidendo se avviare o meno un lockdown per soli 23 casi di infezione. "Loro vogliono eliminare il virus, cosa che noi non abbiamo ancora fatto perchè abbiamo migliaia di casi al giorno", ha aggiunto l'accademico, invitando tutti ad essere razionali e prudenti, sia sul posto di lavoro che durante il tempo libero.

"Ogni ondata epidemica è evitabile, nel momento in cui si individua rapidamente il cluster e si evita la sua espansione", ha concluso.

"Se si basano le decisioni sulle evidenze scientifiche può essere evitato tutto, se invece vengono basate sulla pancia o sull'irrazionalità, come è stato in alcuni Paesi e in alcune nostre aree del Paese è chiaro che poi si paga un prezzo". Adesso, in ogni caso, gli esperti stanno cercando di individuare dei parametri migliori per guidare questa nuova fase.

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