Una rivolta culturale contro il sessismo che ispirerebbe un manifesto apparso a Potenza per annunciare l'apertura dell'ennesimo negozio di abbigliamento. Una donna con espressione sorpresa, bocca sbalordita, mani sul seno a coprire - ultima difesa - un corpo esposto agli sguardi insolenti dei più. Un corpo oggettivizzato nella sua scomposizione anatomica: donna-bambola, bella senz'anima. La trovata pubblicitaria ha scatenato le ire del consigliere di Parità della Regione Basilicata, Ivana Enrica Pipponzi. Parole di fuoco rilanciate in un articolo apparso sulla "Gazzetta del Mezzogiorno": "Siamo, di nuovo, di fronte all'uso stereotipato del corpo femminile è certamente anche questa è una forma di discriminazione di genere. Un deplorevole caso di comunicazione sessista che denota, tra l'altro, ben poca intelligenza". Insomma la donna-bambola, la sua immagine, rappresenterebbe un insulto agli sforzi sociali compiuti per trasmettere messaggi antisessisti e contrari alla violenza. "È a dir poco deprimente - ha aggiunto Pipponzi - vedere in circolazione, ancora una volta, questo tipo di messaggi che fanno ricorso al più becero stereotipo di genere, assolutamente irrispettoso è offensivo della dignità delle donne.
Tutto l'impegno che stiamo mettendo – ha ricordato ancora il consigliere di Parità della Regione Basilicata - nel processo di scardinamento di una cultura sessista e discriminatoria e nel contrasto alle tante forme di violenza di genere, a partire dall'assai allarmante fenomeno del femminicidio, si scontra poi con la riedizione di simili episodi che, seppur sporadici, restano preoccupanti e condannabili". Certamente il manifesto potentino non finirà al rogo, ma il dibattito sulla sua carica simbolica e sugli effetti sociali prodotti, resta aperto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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