Non sembra esserci pace per l'immenso patrimonio artistico italiano, spesso mortificato da dubbie decisioni che tengono conto solo della necessità funzionali del momento e non del reale contesto stilistico delle opere. A farne le spese questa volta è il mascherone di Villa Avellino a Pozzuoli, un'antica fontana romana risalente al primo secolo dopo Cristo, che come riporta Il Mattino ha recentemente subito un intervento di manutenzione, riguardante la sostituzione del vecchio rubinetto a pulsante con un più agevole modello a manopola. A giudicare però dal risultato dei lavori, l'operazione di rimpiazzo sembra essere stata effettuata senza tenere conto delle caratteristiche del reperto, limitandosi ad applicare uno scintillante rubinetto di fattura moderna su una fontana di quasi duemila anni fa. Il contrasto che ne fuoriesce appare talmente stridente da far quasi sperare si tratti di una provocazione di qualche performer, un'operazione dadaista volta a farci riflettere sul reale significato dell'arte, e non invece di semplice pressapochismo.
Tentando di stemperare il clamore, ormai diffusosi a macchia d'olio, nella giornata di oggi gli operatori del parco si sono affrettati nel rimuovere l'ormai celebre rubinetto, come evidenziato sempre da Il Mattino. Una tregua per l'antico manufatto, che ora dovrà attendere l'arrivo di un altro rubinetto. Si spera questa volta più adatto al suo lignaggio.
Non è però la prima volta che la fontana subisce i maldestri interventi di qualche volenteroso restauratore improvvisato. Già nello scorso settembre infatti una fin troppo solerte ripulitura, effettuata da mani inesperte e con prodotti eccessivamente acidi non adatti al delicato marmo di cui è realizzata la statua, aveva causato danni irreparabili, scatenando la formazione di sali solubili sulla superfice. Questi sali, che si sgretolano facilmente sotto l'azione degli agenti atmosferici, provocarono la corrosione dell'opera e la conseguente scomparsa di alcuni dettagli del volto. "Il danno causato della pulitura fai da te, effettuata da soggetti ignoti, è stato ben peggiore di una scritta realizzata con lo spray", commentò così Barbara Dell’Isola, studentessa in restauro dei materiali lapidei presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e collaboratrice del portale Archeoflegrei.it, i cui responsabili furono tra i primi a recarsi sul posto per accertarsi delle condizioni in cui versava la fontana.
Una vicenda, quella di Pozzuoli, che ricorda un identico episodio avvenuto tre anni fa nella vicina Pompei, quando nel settembre 2015 venne installato un moderno rubinetto di plastica su un antico mascherone romano del parco archeologico cittadino.
In quel caso però la reazione dei social network fu forte ed immediata, riuscendo in pochi giorni a convincere la soprintendenza archeologica ad intervenire, riparando così all'errore che aveva temporaneamente sfigurato la statua millenaria e posizionando un più consono rubinetto anticato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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