Sullo stallo della Aquarius interviene a gamba tesa anche padre Mussie Zerai, il parroco eritreo icona dell'immigrazione, candidato al premio Nobel e"amico della Boldrini". Zerai, che sulla questione Ong è stato anche indagato dalla procura di Trapani, oggi fa il suo appello a Matteo Salvini
"Faccio appello alla sua coscienza di uomo e di padre - scrive il parroco in una lettera aperta - sia più umano perché ogni sua decisione incide sulla carne viva di questi esseri umani". Il presidente dell'agenzia per la Cooperazione e lo Sviluppo Habeshia, che - come scrive Avvenire - offre assistenza telefonica a chi parte dall'Africa alla volta dell'Italia vorrebbe che il governo decidesse di riaprire i porti. "Ci risulta che ci sono molte donne e bambini, diverse donne in stato di gravidanza - dice padre Zerai -. Lei chiudendo il porto rischia di infliggere una punizione dura a bambini e donne incinte in fuga da situazioni difficili, scenari di guerra o assenza di libertà o per fame, la loro colpa è di cercare futuro dignitoso per i loro figli, libertà per sé e per i figli".
Il parroco "dei migranti" si chiede come Salvini, anche lui padre, possa "accettare che dei bambini siano costretti per ore o giorni restano a bordo di una nave con tutto il disagio che questo comporta". "Le donne in gravidanza hanno esigenze di assistenza e controllo medico - continua Zerai - i bambini devono potersi lavare, cambiarsi il vestito pieno di acqua salata con cui sono stati tratti in salvo, ogni ora che passa a bordo di quella nave il disagio e i rischi di una vera crisi umanitaria vanno crescendo".
Zerai non condivide la linea del governo italiano che ha costretto la Spagna, per la prima volta, a dimostrarsi solidale. "La disputa con Malta o l'Ue va bene farla ma non sulla pelle di persone vulnerabili - precisa il sacerdote -.
Il diritto alla vita è sacrosanto, vanno portati al porto più sicuro per la loro vita e dignità di persone in condizione di totale fragilità. La mancanza di solidarietà europea non bisogna farla pagare a prezzo drammatico infliggendo ingiuste sofferenze e disagi a donne e bambini bisognosi di protezione e di sicurezza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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