Un'udienza dall'esito se non scontato comunque piuttosto prevedibile: quando questa mattina è arrivato al tribunale di Catania, Matteo Salvini sapeva di mettere piede in un edificio da cui era già uscita una richiesta di archiviazione lo scorso anno. E dunque il “non luogo a procedere” richiesto dal Pm Andrea Bonomo ha sorpreso fino a un certo punto.
Dall'aula chiusa al pubblico e ai giornalisti in cui è avvenuto il dibattimento, sono però trapelate altre indiscrezioni. Secondo quanto riportato da fonti della Lega all'Agi, la difesa di Matteo Salvini avrebbe chiesto al giudice per le udienze preliminari, Nunzio Sarpietro, un approfondimento probatorio chiamando in causa l'attività dell'attuale esecutivo.
In particolare, la difesa dell'ex ministro dell'Interno vorrebbe accertare se le procedure di sbarco indicate nel capo di imputazione, quelle cioè relative allo stop decretato all'approdo della Gregoretti in Sicilia, non siano le stesse usate oggi dal governo Conte II. Per questo motivo, gli avvocati di Salvini hanno chiesto un'audizione del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, colei cioè che ha preso il testimone del leader della Lega al Viminale.
Possibile che il riferimento della difesa di Salvini sia ai casi relativi alle navi Ong registrati dopo l'insediamento del secondo governo di Giuseppe Conte. Già nei mesi scorsi infatti, la Lega ha fatto notare che in alcune circostanze tra il primo appello lanciato da una Ong per individuare un porto sicuro in Italia e l'effettivo sbarco della nave sono trascorsi più giorni dei cinque relativi al caso Gregoretti.
L'obiettivo sarebbe quindi dimostrare che il comportamento di Salvini non è stato diverso da quello tenuto successivamente da chi ne ha preso il posto al Viminale. La richiesta di sentire in audizione il ministro Luciana Lamorgese è stata depositata tra i vari atti prodotti in sede dibattimentale. La questione si aggiunge a quella, già parecchio intricata, del rapporto di Salvini con il precedente governo Conte, quello cioè in cui l'esponente leghista era ministro dell'Interno.
Secondo la difesa del segretario del carroccio, come scritto nelle memorie depositate a settembre, la responsabilità del fatto indicato nel capo di imputazione non sono da attribuirsi unicamente all'allora titolare del Viminale. Al contrario, l'intero esecutivo sarebbe stato a conoscenza delle intenzioni di Salvini.
La vicenda quindi assume sempre più contorni politici, visto che a essere chiamata in causa è l'attività
politica sia del primo che del secondo governo Conte. Poco prima di mezzogiorno, chiusa la fase dibattimentale, il Gup Ninzio Sarpietro si è riunito in camera di consiglio per istituire l'istruttoria sul caso Gregoretti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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