"Non sono presente in aula perché ho paura". Si giustifica così Amanda Knox, assente dall'udienza del processo per l'omicidio di Meredith Kercher, in una mail inviata alla Corte d'assise d'appello di Firenze. La donna si scaglia contro l'accusa, di cui contesta "la veemenza" e scrive: "Il loro fumo negli occhi vi accecherà".
Parole giunte alla Corte in modo "irrituale", come ha ricordato il presidente, Alessandro Nencini, che prima di leggerne il testo ha specificato che "non sono dichiarazioni spontanee" e che comunque "chi vuole parlare nei processi viene nei processi".
Nella mail inviata da Amanda anche parole per Meredith Kercher, che definisce "la mia amica", una ragazza che "mi era simpatica, mi aiutava, era generosa e divertente" e che "non mi ha mai dato neppure un'occhiataccia". Nel periodo in cui condivisero un appartamento, sostiene la Knox, "non abbiamo mai litigato".
Ricordando la notte del suo arresto, la Knox ha
accusato la questura: "Mi hanno detto che non avrei più visto la mia famiglia se non avessi ricordato cos'era successo. Ha aggiunto: "Una persona può essere portata a confessare falsamente perché torturata psicologicamente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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