Profughi, Boldrini: "L'emergenza non è in Italia, ma dove c'è la guerra"

La presidente della Camera a Milano: "L’Italia ha accolto 58 mila migranti, cioè solo 0,1 per cento della popolazione"

Profughi, Boldrini: "L'emergenza non è in Italia, ma dove c'è la guerra"

La situazione coi migranti che sta vivendo l’Italia "non è di emergenza perché l’emergenza è dove c’è la guerra. L’emergenza c’è nel Mediterraneo dove sono morte 1.200 persone". Così ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini incontrando i volontari che si occupano dei rifugiati in Stazione Centrale ricordando che quest’anno l’Italia "ha accolto 58 mila migranti, cioè lo 0,1% della popolazione".

Secondo la presidente della Camera "l’emergenza è dove c’è la guerra e, al limite, nei paesi limitrofi dove arrivano milioni di persone". Dei 60 milioni di persone nel mondo che fuggono dalla guerra "molto pochi - ha aggiunto - arrivano in Europa. Cosa dovrebbe dire il Libano che ha 4,5 milioni di abitanti e 1,5 milioni di rifugiati? È come - ha osservato - se da noi arrivassero 16 milioni di persone".
Boldrini è convinta che "un grande Paese come l’Italia di fronte a 60 mila persone che sono arrivate finora abbia tutti gli strumenti per potercela fare. Ce l’ha sempre fatta - ha concluso - e continuerà a farcela". Insomma a quanto pare per la presidente le stazioni delle città italiane diventate campi profughi e la tensione che si vive ai confini con Francia ed Austria, non è un'emrgenza nazionale. E alla Boldrini risponde Maria Stella Gelmini: "Sorprende questa leggerezza valutativa - prosegue la Gelmini -, che scarica sui milanesi il peso dell’accoglienza in cambio di qualche elogio sulla generosità ambrosiana. Senza contare l’aiutino non richiesto alle ragioni della Francia, che ha chiuso la frontiera di Ventimiglia. Parlare poi della giunta Pisapia come di un esempio di rispetto delle persone sembra davvero fuori luogo.

Pisapia ha avuto molto poco rispetto per i profughi, e ancora meno per la città, a partire dai lavoratori Atm e dai cittadini esposti al degrado dilagante. Al solito, dalla sinistra per i milanesi ci sono solo consigli e lezioncine. Ma il messaggio finale è sempre quello: arrangiatevi".

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