Psicosi da Xylella: la Francia blocca le importazioni ​di vegetali dal Sud Italia

Il Ministro dell'Agricoltura francese ha appena annunciato la "misura di salvaguardia". La Francia sarebbe solo il primo paese europeo ad adottarlo. Un'altra tegola per la Puglia

Psicosi da Xylella: la Francia blocca le importazioni ​di vegetali dal Sud Italia

Ennesima batosta sul Sud Italia. La psicosi da Xylella, che ha investito l'Europa intera, ora colpisce in particolare la Francia. Il Ministro dell'Agricoltura Stephane Le Foll ha deciso di bloccare l'importazione dalla Puglia di qualsiasi forma vegetale a rischio Xylella. La notizia è stata pubblicata da Le Parisien che specifica che sarebbero 250 le specie a rischio, tra cui, oltre agli ulivi, le vigne, gli agrumi, le viti, gli allori, e così via...

Il giornale parigino, nell'articolo intitolato "Il piano contro l'assassina di ulivi", specifica anche che la Francia sia solo il primo Paese europeo ad adottare una tale "misura di salvaguardia".

Che impatto avrà tutto questo sull'economia salentina, già colpita al cuore dall'infezione dei suoi alberi secolari, si può solo immaginare.Tutti puntano il dito contro Xylella. Eppure ancora nessuno ha stabilito che la morìa degli ulivi sia causato da questo batterio. A ribadirlo, nel suo blog su Ilfattoquotidiano.it l'ex magistrato Gian Carlo Caselli, attualmente responsabile della segreteria scientifica dell’Osservatorio sulle agromafie, che ha intitolato "Lo strano caso della Xylella fastidiosa" il capitolo iniziale del terzo Rapporto sui crimini agroalimentari in Italia, presentato il 15 gennaio scorso da Eurispes.

Come si legge nel rapporto, Caselli ha ribadito:"Di sicuro vi è che il patrimonio olivicolo del Salento ha registrato un attacco grave ad opera di un processo chiamato CoDiRo (Complesso del disseccamento rapido degli ulivi). All’inizio il progressivo ammalarsi delle piante venne riferito ad una molteplicità di fattori (di qui appunto "Complesso"), tra i quali figurava anche un batterio parassita, la Xylella fastidiosa, ma in concorso con altri agenti, compresa la preesistente debilitazione delle piante colpite, dovuta ad un eccessivo sfruttamento agronomico (pesticidi) che ha consumato nel tempo l’humus di quei terreni. L’allarme presto diffusosi, per alcuni vera fobia, generò confusione e favorì il verificarsi di una singolare conseguenza: la complessità del caso fu ben presto radicalmente semplificata, puntando l’attenzione, invece che sulle concause individuate all’inizio, esclusivamente sulla Xylella fastidiosa".

Neppure l'inchiesta in corso in Procura a Lecce ha accertato le cause dell'essiccamento degli ulivi. Proprio in queste ore sono in corso importanti ascolti di persone informate sui fatti. Si tratta di Antonio Guario, dirigente dell'Ufficio Fitosanitario della Regione Puglia, e Donato Boscia, direttore dell'istituto di Virologia del Cnr di Bari. Entrambi hanno avuto un ruolo di primo piano nella gestione della vicenda prima della nomina del commissario straordinario Giuseppe Silletti, e nella ricerca di un fondamento scientifico su cui orientare le azioni della Regione Puglia.

Il fascicolo è al momento a carico di ignoti e il reato ipotizzato è la diffusione colposa della malattia delle piante. Il procuratore Cataldo Motta, che segue direttamente l'indagine, nei giorni scorsi ha chiarito che la Procura sta valutando anche le azioni messe in campo dalla Regione e il Piano del commissario straordinario.

Lo stesso Silletti, martedì scorso, è stato sentito come persona informata sui fatti ed ha illustrato i provvedimenti disposti, tra i quali l'eradicazione di un gran numero di ulivi, che dovrebbe iniziare nella prossima settimana nel focolaio di Oria.

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