Gestivano un giro di droga proveniente dall'Olanda sette persone originarie di Barletta e Manfredonia, tra le province di Bari e Foggia.
Per questo i carabinieri del comando provinciale di Bari hanno eseguito diverse ordinanze di custodia cautelare e perquisizioni nei confronti di pregiudicati ritenuti responsabili di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L'indagine riguarda l'importazione di ingenti quantitativi di cocaina proveniente, appunto, dall'Olanda.
I sette avrebbero gestito un imponente traffico di droga proveniente dall'estero verso il Gargano e destinato ai mercati di Barletta e Bari. Sono stati tutti arrestati al termine dell'indagine 'Gargano', coordinata dalla Dda di Bari. In carcere sono finiti Antonio Diaferia, Pasquale Dico, Ruggiero Disalvo e Cosimo Damiano Vairo (i primi tre sono di Barletta, l'ultimo è di Manfredonia). Si trovano, invece, agli arresti domiciliari Giuseppe Bergantino (di Manfredonia), Maria Lamacchia (di Barletta) e Roberto Sarcina (di Trani). Sono tutti accusati, come detto, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l'aggravante della transnazionalità. Le indagini sono state dirette dai sostituti procuratori Giuseppe Maralfa, Giuseppe Gatti e Ettore Cardinali. I carabinieri hanno svolto intercettazioni e servizi di osservazione anche in Olanda, dove venivano acquistate ingenti partite di droga proveniente dalla Colombia. Il commercio sarebbe stato gestito da Saverio Tucci, assassinato proprio in Olanda il 10 ottobre 2017, e da Cosimo Damiano Vairo, che aveva la sua base operativa a Colonia, in Germania. I due si nascondevano dietro l'attività di commercianti di auto e, grazie all'uso di doppifondi, trasportavano cocaina in Puglia. La merce era destinata al mercato di Barletta ma anche al barese, come mostrano i contatti con il clan Di Cosola, emersi dalle indagini. "È stato dimostrato il salto di qualità della mafia garganica - ha spiegato il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe - che ormai punta a fare affari all'estero e che dobbiamo inseguire anche in altri paesi".
Saverio Tucci, originario di Manfredonia, ritenuto vicino al clan Libergolis, fu ucciso per mano di Carlo Magno, classe 1957.
Tucci, detto “Faccia d’Angelo” come si legge sul giornale on line Foggia Today, era già stato condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nell’ambito della maxi indagine sulla mafia garganica denominata Iscaro-Saburo del giugno del 2004 ed era considerato dagli investigatori elemento di spicco del clan mafioso Libergolis contrapposto alla famiglia Romito. Tucci era già sfuggito in passato ad una serie di attentati.
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