Quanti bonus a rischio che vigili vogliono tenersi

L'ammutinamento di Capodanno avrebbe un obiettivo ben preciso: la nuova disciplina meritocratica allo studio per i dipendenti del Campidoglio

Quanti bonus a rischio che vigili vogliono tenersi

È una delle parole più usate ed abusate degli ultimi anni: meritocrazia. E corrisponde a un concetto tra i più controversi del dibattito pubblico recente: quello per cui chi fa di più e meglio, merita un riconoscimento maggiore e migliore.

Un concetto che purtroppo fatica a passare, in realtà molto diverse, dalla scuola fino all'amministrazione pubblica. Trovando resistenze ciechi e conservatorismi ottusi, che vi si oppongono in nome di un egualitarismo di principio.

Si tratta insomma di un tema che emerge ciclicamente nelle cronache nazionali e ogni volta non manca di suscitare furibondi dibattiti. E che fa capolino anche nel caso dell'ammutinamento in massa dei vigili urbani di Roma la notte di Capodanno, quando l'83,5% degli agenti si è assentato dal lavoro con le giustificazioni più varie.

Già, perché la diserzione non era imprevedibile. Come anticipato dal Giornale, già giorni prima di Natale i "pizzardoni" avevano promesso agitazioni e scioperi per la notte di San Silvestro. Cosa che si è puntualmente verificata. Ma contro cosa protestano i vigili urbani della Capitale?

Tra i punti contestati, svela il Messaggero, c'è l'entrata in vigore della riforma sul salario accessorio, che introduce nuovi bonus legati alla produttività e al merito. Premiato è chi meglio lavora. Fino ad oggi invece le indennità venivano distribuite a pioggia, assegnate di default senza tener conto del merito.

Questo sistema è stato però bocciato dagli esperti del Ministero dell'Economia, che già l'anno scorso avevano puntato il dito contro il sistema di retribuzione non solo dei vigili urbani ma di tutti i dipendenti pubblici del comune di Roma. Anche il Campidoglio aveva promesso di mettere mano al sistema dei salari accessori, suscitando le proteste e la mobilitazione dei dipendenti comunali.

Andando a vedere quali sono questi benefit a cui i "pizzardoni" proprio non intendono rinunciare, si scopre che tra le indennità contestate rientra quella per la manutenzione

delle uniformi ma anche quella per il "servizio in esterno", che spetta di diritto a chi dirige il traffico o va in strada a fare le multe, o quella per i turni che iniziano alle 5 del pomeriggio, definiti "semi-notturni".

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