L'Italia, così come gran parte dell'Europa, è stretta nella morsa della variante Omicron. Ieri si sono sfiorati gli 80mila contagi, milioni di persone sono in quarantena per contatto stretto con un positivo e il sistema di tracciamento è al collasso. Per oggi, Mario Draghi ha convocato il Cts per avere un parere tecnico sulla possibilità di modificare i termini della quarantena per evitare di bloccare l'Italia ma se le Regioni fanno pressing in tale direzione, chiedendo anche l'annullamento per chi ha ricevuto tre dosi, Francesca Angeli su il Giornale spiega che gli esperti sembrano indicare un'altra strada. E nel frattempo si fa largo l'ipotesi di introdurre il Green pass rafforzato anche per il mondo del lavoro.
Riduzione della quarantena
Se ne discute tanto in questi giorni e da più parti si chiede che venga addirittura revocata per chi ha ricevuto le tre dosi e viene a contatto con un soggetto positivo. I presidenti di Regione pressano in questa direzione, temono che nelle prossime settimane possa verificarsi una condizione di lockdown implicito a causa dei milioni di italiani che verranno messi in isolamento fiduciario a causa di un contatto con un positivo. Anche molti medici si sono spesi in appelli di questo tipo ma dal ministero della Salute e dal Cts si oppongono a una misura di questo tipo.
È troppo rischioso in questo momento eliminare anche uno degli ultimi baluardi del controllo dell'epidemia e lasciare che milioni di potenziali positivi siano liberi di circolare, entrare in luoghi chiusi e affollati. L'ipotesi che potrebbe passare è quella di ridurre la quarantena da 7 a 5 giorni per chi ha fatto due dosi di vaccino. Impossibile che venga annullata o che, come richiesto in alterntiva, sia ridotta a soli 3 giorni. Il Cts darà il suo parere dopo aver ricevuto le proposte delle Regioni, che al termine della riunione hanno posto sul tavolo l'ipotesi che i vaccinati con 3 dosi, o con la seconda da meno di 4 messi, passino dalla quarantena all’autosorveglianza. Ma l'ultima parola spetterà al Consiglio dei ministri di questo pomeriggio, che dovrà decidere anche sull'ulteriore stretta per il Green pass.
Green pass rafforzato e lockdown per i non vaccinati
Dal Cdm di quest'oggi potrebbe uscire anche l'obbligo di Green pass rafforzato per lavorare. È quanto rivela il Corriere della sera, spiegando se dovesse passare la linea dura ci sarà un'ulteriore grande stretta per tentare di arginare il dilagare della variante Omicron. Non è ancora un obbligo vaccinale propriamente detto ma, nei fatti, è qualcosa che ci si avvicina moltissimo. D'altronde i numeri di ieri fanno paura, soprattutto quello dei decessi che è risalito oltre le 200 unità.
Sul tavolo dei Consiglio dei ministri quello dell'obbligo è un tema prioritario, ancora più importante rispetto a quello della quarantena di cui si discute con insistenza da giorni. È il ministro Renato Brunetta a confermare quale potrebbe essere la strada presa dal governo: "Con i dati di Omicron io applicherei il 'super certificato' a tutto il mondo del lavoro, che conta 25 milioni di persone. Il punto di arrivo è il lockdown per i non vaccinati".
Le Regioni chiedono un allargamento delle maglie, gli esperti chiedono una stretta. Anche il Green pass da tampone potrebbe avere le ore contate, proprio nell'ottica di frenare i contatti da Omicron. E sull'ipotesi di obbligo vaccinale e super Green pass si è espresso anche l'epidemiologo dell'Università Statale di Milano, Carlo La Vecchia, in un'intervista a La Stampa: "Non è possibile controllare tutti gli oltre 4 milioni attuali di non vaccinati, andarli a scovare e obbligarli alla somministrazione. Mi sembra ragionevole eliminare il certificato verde di base e accettare che anche sul luogo di lavoro vada solo chi è vaccinato completamente. Il Super Green Pass deve diventare l'unico strumento".
Proprio in quest'ottica, per alleggerire la pressione sul sistema di tracciamento, la ricetta di La Vecchia è molto chiara.
I tamponi vanno utilizzati "in primis sui sintomatici, poi sui loro contatti e, solo se avanzano, sugli altri, inclusi coloro che, non essendosi vaccinati, devono farne uno ogni 48 ore per andare a lavorare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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