Quell'amore nato in Marina: "Ora sogniamo un figlio insieme"

Il 31 marzo due donne della Marina hanno celebrato l'unione civile

Quell'amore nato in Marina: "Ora sogniamo un figlio insieme"

Quattro anni fa era stato un cane a farle incontrare. Il 31 marzo scorso, il capo di seconda classe nocchiere Rosa Maria Mogavero e il tenente di vascello Lorella Cipro hanno detto il loro sì in alta uniforme della Marina, al Centro moderno di arte contemporanea di La Spezia.

Lorella stava portando a passeggio il suo cane a Taranto, dove stava seguendo un corso di tattica navale e Rosy, che lì stava facendo il corso sottufficiali, si era fermata per accarezzare l'animale. Poi una parola tira l'altra e le due ragazze, 33 e 28 anni, si sono conosciute. Da quella sera è iniziata la loro storia. Poi, entrambe hanno dovuto affrontare le loro famiglie. Lorella l'ha fatto solamente un mese prima dell'unione civile, confessando al padre la sua relazione e quando lui ha saputo che la figlia era innamorata di una donna e che con lei voleva unirsi, ha risposto: "Se non sono io dalla tua parte chi dovrebbe esserci?".

Il 31 marzo, l'unione civile è stata celebrata in alta uniforme, perché "l'uniforme è quello che siamo, la nostra vita di tutti i giorni, fa parte di noi e volevamo onorarla indossandola in un momento così importante", ha spiegato Rosy, in un'intervista a Repubblica. Non solo. All'uscita dalla sala, le due ragazze hanno trovato il ponte di sciabole dei colleghi, che rappresenta il riconoscimento formale dell'unione, da parte della Marina Militare. Un amore nato in Marina, ambiente nel quale non hanno "mai trovato intolleranza", perché "l'orientamento sessuale riguarda esclusivamente la sfera privata e la Difesa riconosce che la serenità erivante dal potersi esprimere liberamente negli affetti ha ricadute positive anche sull’ambiente di lavoro". Rosy specifica, infatti, che "la scelta di passare sotto il ponte di sciabole ci è stata proposta dal reparto di Lorella, era una cosa fortemente voluta da loro".

Adesso, Rosy e Lorella pensano anche al futuro:

"A noi piacerebbe tantissimo poter adottare un figlio", anche se per ora non è possibile. E sperano che la loro storia possa essere di esempio e servire anche a qualcun'altro.

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