Un altro rave party illegale: sgomberato solo dopo 24 ore

Hanno occupato un intero capannone e la polizia ha sgomberato solo il giorno dopo, identificando molti partecipanti al raduno

Un altro rave party illegale: sgomberato solo dopo 24 ore

Un rave party di 24 ore con circa 500 partecipanti. Non è stato lungo come quello dello scorso agosto tenutosi nel Viterbese, ma non è comunque durato poco. Anche perché la polizia è intervenuta solo il giorno dopo per sgomberare il raduno. In barba a chi il Capodanno ha dovuto passarlo in casa e non in piazza o in discoteca per rispettare le norme anti-Covid, sulla collina di Poti, alle porte della città di Arezzo, è stato organizzato un rave party abusivo con centinaia di ragazzi che hanno salutato il vecchio anno e dato il benvenuto al nuovo. Ovviamente gli inviti, come sempre, sono arrivati tramite il web e hanno dato appuntamento al vecchio albergo Fontemura, oggi in disuso, e a un casolare diroccato adiacente.

500 partecipanti al rave party abusivo

Circa 500 i giovani provenienti da tutta Italia che hanno risposto all’appello dove sono arrivati furgoni carichi di casse per dare sfogo alla musica. A un certo punto ci sono stati anche momenti di tensione con l’arrivo delle forze dell'ordine che cercavano di impedire l'accesso dei partecipanti al rave. Sul posto sono intervenuti Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza che hanno allestito i posti di blocco. Anche un residente che abita in un paese vicino avrebbe rimediato una sportellata in piena faccia da uno dei partecipanti, dopo che si era lamentato per il parcheggio di un furgone che ostruiva il passaggio. Il raduno è andato avanti tutta la notte e solo al mattino è iniziato lo sgombero con tanto di identificazione dei presenti.

Coloro che sono stati identificati, un numero elevato di persone, avranno delle conseguenze, come si legge in un comunicato divulgato dalla questura di Arezzo che ha annunciato l’ultima “fase di sgombero e le operazioni volte all'identificazione dei partecipanti al rave party, che hanno permesso di risalire all'identità di un numero elevato di individui, nei cui confronti si procederà successivamente con le relative contestazioni amministrative e penali”. Nella nota viene poi sottolineato che “un ruolo fondamentale è stato quello rivestito dalla Digos della questura di Arezzo che grazie ad una paziente attività di sensibilizzazione ma soprattutto di mediazione ha scongiurato esiti ben più allarmanti sotto il profilo dell'ordine e della sicurezza pubblica”.

Lo sgombero solo il giorno dopo

Il vice sindaco di Arezzo, Lucia Tanti, ha affermato: "Voglio ringraziare i Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la nostra Municipale per l'egregio ed efficace lavoro che li ha visti impegnati fin dalle prime ore di questo nuovo anno nel ripristinare ordine e sicurezza, sciogliendo il maxi assembramento che si era venuto a creare con il rave abusivo in un casolare a Molinelli nei pressi della ex Fontemura a Poti. E grazie anche al nostro Prefetto Maddalena De Luca.

La situazione è sotto controllo e si sta procedendo allo sgombero: la celere e organizzata riposta delle forze dell'ordine ha fatto si che un evento abusivo e potenzialmente insidioso si stia risolvendo in pieno ordine e in tempi rapidi". Il vice sindaco ha voluto anche sottolineare l'assoluta mancanza di responsabilità rispetto al momento difficile e delicato che stanno vivendo tutti a causa del Covid.

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