Ce lo chiede l'Europa. Anzi, ce lo impone. Il razionamento dei consumi energetici presto non sarà più una scelta, né un'opzione preferibile a piacimento. Certo, il sensibile innalzamento delle bollette aveva già scoraggiato gli italiani agli inutili sperperi e aveva indotto molti a un utilizzo oculato di luce e gas; ora però i limiti alla fruizione delle suddette fonti di energia saranno indicati nero su bianco. Previsti da Strasburgo per far fronte a una situazione che diversamente rischia di sfuggire di mano.
Milioni di cittadini italiani ed europei potrebbero così ritrovarsi un "taglio" alla potenza dell'energia in determinate fasce orarie, come previsto da un documento della Commissione europea di cui proprio quest'oggi verranno divulgati i dettagli. Nelle bozze circolate nelle scorse, tra le misure indicate vi era proprio la riduzione della domanda elettrica, con la richiesta di restrizioni mensili dei consumi per ogni Paese. Il razionamento dovrebbe aggirarsi intorno a una media del 10% delle erogazioni totali. La riduzione - si legge - sarà "obbligatoria" ma spetterà poi ai governi nazionali decidere in quali ore far scattare il taglio. Il razionamento previsto è "in 3-4 ore per giorno lavorativo in media".
Gli Stati avranno inoltre "un margine di discrezionalità" sull'applicabilità dei contenimenti energetici, ma il nuovo pacchetto di norme - al netto delle sfumature - traccia una linea chiara, con effetti sulla quotidianità dei cittadini. Di fatto, le restrizioni potrebbero rendere impossibile l'utilizzo di due elettrodomestici energivori in contemporanea in alcune ore della giornata. E questo indipendentemente dalla volontà degli utenti. I contatori "intelligenti" di nuova generazione già installati in moltissime abitazioni (e in altrettante attività commerciali) possono infatti essere regolati anche da remoto e "impostati" per ridurre la potenza dell'energia erogata. Ovviamente, questi tagli potranno essere operati nel rispetto dei contratti di fornitura già sottoscritti, in considerazione del margini di variabilità previsti. Sarebbe comunque prevista una deroga per gli apparecchi salva-vita.
Per motivi evidenti, è presumibile che a essere esentati dai possibili razionamenti saranno anche le strutture strategiche come gli ospedali, gli aeroporti, le caserme delle forze di pubblica sicurezza. Ed è altresì immaginabile un'applicazione più complessa sul gas. In Italia sono attive 21,5 milioni utenze di cui 20,4 milioni domestiche e gli esperti spiegano che la riduzione delle erogazioni in questo caso è più complessa. E poi i maggiori consumi di gas arrivano soprattutto dalle industrie.
Certo, i proponimenti di riduzione energetica rendono il tema non più procrastinabile. E richiedono una necessaria progettualità per il futuro. Sull'argomento ha parlato di recente anche il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani. "Tutti i Paesi energivori hanno centrali nucleari, e il nucleare non produce emissioni. Se vogliamo davvero decarbonizzare è velleitario dire che sostituiremo tutto con le rinnovabili in dieci anni", ha affermato il ministro, che già nei giorni scorsi aveva espresso considerazioni favorevoli al nucleare.
La
Commissione europea, intanto, ha annuncito che lavorerà per adattare il Ttf, il parametro di riferimento per il mercato del gas. A comunicarlo è stata stamani la stessa presidente del Parlamento europeo, Ursula von der Leyen.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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