Reddito di cittadinanza senza averne diritto: denunciati 5 stranieri

Cinque stranieri residenti a Chiusi, in Toscana (due dei quali con precedenti di polizia) sono stati denunciati dai carabinieri per truffa ai danni dello Stato: non avevano i requisiti per beneficiare del reddito di cittadinanza, eppure hanno percepito indebitamente 53mila euro in tre anni

Una volante dei carabinieri in provincia di Siena
Una volante dei carabinieri in provincia di Siena

Rientravano nella lista dei beneficiari del reddito di cittadinanza da un triennio; eppure non ne avevano diritto in quanto non residenti in Italia da almeno un decennio (come richiede espressamente la normativa). Ciononostante, avrebbero comunque percepito in maniera indebita 53mila euro. L'ultimo caso in ordine cronologico di "furbetti del reddito" sembra insomma arrivare dalla Toscana. Da Chiusi per la precisione, ovvero un paese in provincia di Siena (situato a due passi dal confine con l'Umbria) dove i carabinieri della stazione locale hanno individuato come percettori indebiti della misura assistenziale cinque cittadini stranieri (due dei quali con precedenti di polizia alle spalle).

Stando a quanto riportato dai media locali, si tratta di due uomini e tre donne di età compresa fra i 33 e i 70 anni, i quali sono poi stati denunciati per truffa ai danni dello Stato. Un'azione portata a compimento dopo mesi di attività investigativa particolarmente intensa, iniziata lo scorso gennaio e chiusasi pochi giorni fa. I militari della stazione di Chiusi Scalo, attraverso la sinergia investigativa con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Siena, gli uffici territoriali dell’Inps e gli uffici anagrafe di numerose cittadine italiane, hanno vagliato le posizioni di numerosi percettori del reddito con l'obiettivo ultimo di verificare i requisiti richiesti per il sussidio, acquisendo la documentazione presso i Centri Assistenza Fiscale dei Comuni di Roma, Siena e Chiusi depositari delle istanze.

Le anomalie sul domicilio

E dai controlli incrociati, sono emerse una serie di anomalie legate alla posizione dei cinque stranieri, la più evidente delle quali sarebbe legata al domicilio e alla loro permanenza sul suolo italiano: viene contestato loro il fatto di aver reso false dichiarazioni, omettendo volontariamente di comunicare informazioni ostative alla concessione del beneficio. In particolare, dalle risultanze investigative, sarebbero emerse false attestazioni da parte dei responsabili che dichiaravano falsamente di essere residenti sul territorio nazionale da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in maniera continuativa. Non avrebbero quindi avuto tutti i requisiti previsti, ma la domanda che inviarono nel 2019 per poter beneficiare del reddito di cittadinanza venne a quanto pare accettata a stretto giro di posta e nell'arco degli ultimi tre anni. Alla fine sarebbero quindi stati scoperti, ma nel frattempo avrebbero ottenuto in tutto più di 50mila euro.

Gli esiti delle indagini delle forze dell'ordine sono infine stati segnalati alla procura di Siena e all'Inps, per procedere tanto all'interruzione dell'elargizione del sussidio quanto al recupero delle somme indebitamente percepite.

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