Olio di mandorle, uova, avocado e poi burro di karitè, miele, yogurth, con semi di papavero e di canapa. No, non sono ingredienti per qualche piatto esotico da portare in tavola, ma la base di ricette bio per proteggere i capelli sfruttando al meglio le proprietà delle sostanze naturali.
Ricette, però, che rubano alla gastronomia e sono studiate per dosare, impastare, impiattare e presentare di volta in volta alla cliente del salone di bellezza, prima di usarle per la sua capigliatura.
La nuova moda che sta prendendo piede tra gli hair stylist più sofisticati e attenti all’ecosostenibilità innesca una gara anche tra le grandi case produttrici dei trattamenti per le chiome, quasi tutte alla ricerca di linee quanto più possibile in sintonia con il naturale 100%. Ma piuttosto che usare queste preparazioni c’è chi segue la via artigianale, sotto gli occhi dell’interessata.
Soprattutto le giovani generazioni oggi sono molto sensibili alle raccomandazioni «verdi» e si preoccupano dei danni che possono fare tinte, shampoo, lacche, gel e schiume a base chimica. Cercano, insomma, il biologico che unisce antico e moderno.Nascono in tutt’Italia parrucchieri bio, addirittura alcuni vegani, che accostano la nutrizione alla cura dei capelli e l’ultimo grido è questa sorta di «cucina» a vista nei beauty-saloni. E quel che serve, a questo punto, è un «ricettario».
Come quello presentato n 608px;">el libro scritto dalla blogger Federica Cimetti, «La Ragazza dai Capelli Rossi», ricette 100% bio tratte dal diario dell’animatrice di uno fra i 10 beauty blog più famosi d’Italia. E realizzate «cucinando» ingredienti naturali per preparazioni healthy, che vengono impiattate per l’occasione in un «green table» da esplorare alla ricerca del mix più adatto alla propria capigliatura.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.