Domani, 14 settembre, cade la ricorrenza del crollo del ponte Morandi di Genova e oggi pare esserci stato un inaspettato intoppo nell’iter che dovrebbe portare alla sua ricostruzione.
Infatti, stando a quanto riporta il Corriere della Sera – citando fonti ovviamente anonime della Lega – potrebbe venire rinviato il decreto in programma nella riunione di questo pomeriggio del consiglio dei ministri, iniziata da pochi minuti.
Insomma, il tanto attesto decreto potrebbe essere rimandato. Il motivo? Oltre alle non poche perplessità del sindaco Marco Bucci e soprattutto del presidente della Liguria Giovanni Toti, vi sarebbero infatti alcuni dissidi interni alla maggioranza Lega-Movimento 5 Stelle circa il nome e il ruolo del nuovo commissario speciale per la ricostruzione. Inoltre, è sempre da sciogliere il nodo di Autostrale: sarà o non sarà ritirata la concessione? Qualora lo fosse, i tempi si allungherebbero causa i possibili ricorsi legali della Spa.
Poi, ancora, la questione Fincantieri: i 5 stelle vorrebbero che fosse la società a partecipazione pubblica a (ri)costruire il viadotto, ma la cosa cozza con la legge, che vieta infatti di dare un appalto così mastodontico a un'impresa sola.
Ora le due forze di governo cercheranno di trovare la quadra in cdm per non bloccare una prassi già complessa, ma fondamentale per restituire alla città, almeno, una viabilità efficiente.
La bozza del decreto su Genova
L’emergenza di Genova e la sicurezza delle infrastrutture, a seguito del crollo del Morandi, è al centro delle novità contenute nell’ultima versione della bozza del dl urgenze, di cui l’agenzia Public Policy ha preso visione. Nelle versioni precedenti la nomina del commissario per la ricostruzione era statuita dallo stesso decreto legge. Per l'emanazione del decreto ministeriale, Palazzo Chigi avrà a disposizione dieci giorni di tempo dall'entrata in vigore del provvedimento. Tra i compiti del commissario designato, la predisposizione del piano degli interventi con le priorità e le relative stime di costo.
Il piano – attuato dal commissario sulla base delle priorità e delle risorse – dovrà essere in primis approvato con decreto dal premier e, poi, contenere interventi per infrastrutture di viabilità e trasporti, parcheggi, logistica, riqualificazione urbana e risanamento della qualità dell’aria. Il commissario, inoltre, potrà procedere alla revoca dei contratti in essere qualora contrastanti con le previsioni o in presenza di pesanti ritardi nell’esecuzione delle opere
I criteri, le modalità e l'entità delle risorse destinate al finanziamento degli interventi di ricostruzione saranno definiti con un altro decreto ministeriale.
Infine, al commissario è attribuito un compenso, determinato con decreto del ministro delle Infrastrutture di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanza, che comunque non potrà essere superiore ai 100mila euro annui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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