Riesplode il caso McCarrick

Il caso di Theodore McCarrick balza ancora agli onori delle cronache per via di alcuni documenti pubblicati. Ratzinger lo aveva sanzonato

Riesplode il caso McCarrick

Benedetto XVI aveva davvero disposto delle restrizioni all'ex cardinal Theodore McCarrick. Questa è la prima conclusione cui si può giungere attraverso la lettura dei documenti pubblicati pure da Crux. Il che sembra confermare, almeno in parte, quanto sostenuto da mons. Carlo Maria Viganò nel suo memorandum. Conviene partire dall'inizio.

Ricorderete di come l'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti avesse accusato papa Francesco di essere a conoscenza delle sanzioni comminate dal pontefice emerito, quando era ancora regnante, al porporato americano. La questione ha tenuto banco per l'intera estate scorsa pure perché il consacrato era arrivato a chiedere le dimissioni dell'argentino dal soglio di Pietro. Il dossier di Viganò, poi, era stato accostato ad incongruenze varie. Comunque sia, Jorge Mario Bergoglio ha "scardinalato" McCarrick dopo che la diocesi di New York ha stabilito la credibilità del quadro accusatorio.

Questa storia sembrava dover finire così: con "Zio Ted" condannato a una vita di preghiera e penitenza e le accuse del monsignore italiano riposte nel dimenticatoio. Poi ci sono gli imprevisti, i possibili turning point. Nel corso della serata di ieri, è emersa la figura di don Anthony Figuereido, che ha deciso di procedere - si legge su più fonti - con la diffusione di alcune missive. Bene, le novità non sono poche: il Vaticano aveva adottato dei provvedimenti per "comportamenti inappropriati"; tra coloro che ne avevano contezza, stando alla versione dello stesso McCarrick, è possibile annoverare il cardinale Donald Wuerl, che nel frattempo si è dimesso dall'arcivescovato di Washington anche per accuse di "cattiva gestione"; all'interno dei testi balzati agli onori delle cronache, infine, l'ex cardinal McCarrick ha negato di aver avuto rapporti sessuali e/o di aver coinvolto minori, ma ha in qualche modo riconosciuto di aver condiviso il letto con alcuni seminaristi. Una sintesi dei documenti affiorati è rintracciabile su questo blog.

Sì, ma qual era stata la natura della disposizione di Joseph Ratzinger sul caso McCarrick? L'arcivescovo americano non avrebbe più dovuto partecipare ad occasioni pubbliche e non avrebbe dovuto prendere iniziative senza aver ricevuto prima il permesso. Questo è quello che si può dedurre dal contenuto composto dallo stesso "Zio Ted". Entrambe le restrizioni sembrano non essere state prese in considerazione dall'ex numero uno dell'arcidiocesi di Washington. Almeno sino alla riduzione allo stato laicale che - ribadiamolo ancora - porta la firma di papa Francesco. Quindi è possibile procedere almeno con una domanda: perché McCarrick ha continuato a tessere relazioni, come nel caso di quelle diplomatiche con la Cina? Pare che Theodore McCarrick, considerato molto vicino all'universo politico democratico, abbia avuto pure modo d'interloquire con Barack Obama. Non si è trattato, in ogni caso, di compiti o di azioni di basso profilo.

Il caso ha voluto che proprio ieri Jorge Bergoglio tornasse sulla questione, ribadendo - come si legge su Vatican Insider - di non aver ricevuto, in precedenza alle disposizioni emanate, cioè lo "scardinalamento" e la riduzione allo stato

laicale, informazioni sulle vicende che hanno riguardato l'ex porporato statunitense: "Altrimenti - ha fatto sapere il papa - non avrei taciuto". Mons. Carlo Maria Viganò, in sintesi, ha più volte sostenuto il contrario.

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