Rignano Flaminio, presunti abusi sui bimbi Il pm chiede 12 anni di carcere alle maestre

Secondo i magistrati i bambini sarebbero stati sottoposti durante l'orario scolastico ad "atti di sevizia e crudeltà"

Rignano Flaminio, presunti abusi sui bimbi Il pm chiede 12 anni di carcere alle maestre

Dodici anni di carcere. E' pesante la richiesta formulata dal pm Marco Mansi davanti al Tribunale di Tivoli per i cinque imputati del processo sui presunti abusi che sarebbero stati compiuti nell'anno scolastico 2005-2006 ai danni di ventuno piccoli alunni della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio, in provincia di Roma.

Le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, il marito di quest'ultima, l'autore televisivo Gianfranco Scancarello, e la bidella Cristina Lunerti, sono accusati di una sfilza di reati pesantissimi, che va dagli atti osceni, ai maltrattamenti in famiglia, alla sottrazione di persona incapace, al sequestro di persona, alla violenza sessuale aggravata, agli atti sessuali con minorenne, alla corruzione di minorenne, alla violenza sessuale di gruppo, agli atti contrari alla pubblica decenza. Secondo i magistrati i bambini sarebbero stati sottoposti durante l'orario scolastico, dopo essere stati portati fuori dalla scuola, ad "atti di sevizia e crudeltà" e costretti ad assistere o partecipare ad atti a sfondo sessuale.

Nessun dubbio per il pm Mansi nella sua durissima requisitoria: "Ci sono i racconti dei bambini, agghiaccianti, le perizie e i riscontri sui luoghi dove sono stati portati. Sono loro gli orchi indicati dai piccoli". Su tutto il processo, però, è sempre aleggiato, e rimane, il sospetto che l'inquietante vicenda possa essere frutto di suggestioni collettive, come sostengono i difensori, e come nel maggio del 2007 aveva suggerito anche il Tribunale del Riesame disponendo la scarcerazione degli indagati. Per i giudici di allora le accuse andavano sottoposte a una verifica particolarmente attenta per escludere un "processo di auto o di etero-suggestione": i genitori che a sostegno dell'accusa avevano fornito filmini con i racconti dei bambini - ritenne il Riesame - "hanno svolto un ruolo che non gli apparteneva, non spettando a loro il compito di documentare le dichiarazioni dei dei loro figli".

Ma la Procura è andata diritta per la sua strada, sempre più convinta della responsabilità degli imputati, dopo l'incidente probatorio nel corso del quale sono stati ascoltati i piccoli, e forte anche del risultato degli esami tossicologici effettuati sulle vittime: sui capelli di due bambini sono state trovate tracce di benzodiazepine, un farmaco che viene generalmente utilizzato nei reati di natura sessuale. Per i penalisti Franco Coppi e Roberto Borgogno, che difendono la Del Maglio e il marito, le testimonianze rese dai piccoli non sarebbero valide e non ci sarebbero riscontri fisici dei presunti abusi. "Il rappresentante dell'accusa - osserna l'avvocato Borgogno - non ci ha spiegato come e quando si sono svolti i fatti che contesta, nè come questi stessi fatti sarebbero riconducibili agli imputati". L'avvocato Giosuè Naso, che assiste la maestra Silvana Malagotti, taglia corto: "Fenomeno di psicosi collettiva". Soddisfatti della richiesta di condanna i legali di parte civile. "Con buona pace di chi si è stracciato le vesti cercando di ridicolizzare l'inchiesta nata dalle denunce dei genitori dei bambini abusati - commentano Luca Milani e Antonio Cardamone - accogliamo con soddisfazione la ricostruzione dei fatti operata dal pm. Il processo ha dimostrato inequivocabilmente che gli abusi sono avvenuti e che sono avvenuti in orario e in ambiente scolastico".

Al termine della requisitoria il pm ha chiesto al Tribunale di trasmettere gli atti alla Procura per svolgere accertamenti su altre quattro persone. Si tratta di altre due maestre, di un testimone e del benzinaio cingalese Kelum De Silva Weramuni, la cui posizione era stata già archiviata nel corso delle indagini.

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