L'ansia della vigilia, esorcizzata con i canti fuori dalla scuola, l'attesa, la paura, le immancabili polemiche, il sorriso liberatorio all'uscita. Ma, sopra ogni cosa, la sensazione che finalmente dopo due anni di pandemia anche la scuola sia ritornata alla normalità.
I primi esami di maturità post Covid, cominciati ieri con la prova scritta di italiano, sono stati in presenza, completi e finalmente senza mascherina. Il via è stato dato ufficialmente alle 8.30, quando sul sito del ministero dell'Istruzione è stata pubblicata la chiave elettronica con la quale le scuole sono venute a conoscenza dei temi. Subito dopo 539mila studenti hanno cominciato a confrontarsi con Giovanni Pascoli, Giovanni Verga, Gherardo Colombo e Liliana Segre, Oliver Sacks, il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, gli effetti della pandemia e l'iperconnessione. Poco prima dell'inizio tanti studenti raccontano la loro preoccupazione, soprattutto per il ritorno degli scritti. «Sicuramente è un modo per testare le nostre capacità in un momento di forte stress spiega Francesco, fuori dal liceo scientifico milanese Leonardo da Vinci -. Avrei preferito fare solamente l'orale come lo scorso anno ma sono sicuro che ce la faremo». Gli fa eco Rita Paola: «Provo molta ansia ma anche gioia per aver concluso questo anno complicato a causa del Covid, adesso avremo la possibilità di migliorarci, confrontandoci con il mondo del lavoro e dell'università».
La paura, alla vigilia, è soprattutto il ritorno della prova scritta, che nei mesi scorsi aveva spinto i ragazzi a protestare. «Non ci aspettavamo gli scritti perché gli anni della pandemia sono stati difficilissimi per noi visto che in dad non si poteva fare molto - prosegue Giovanni, studente del classico Parini - ma ci siamo preparati comunque al meglio. Per noi rappresenta il riscatto».
All'inevitabile paura fa da contraltare il sollievo di non dover più indossare la mascherina, che il ministero della Salute nei giorni scorsi si è limitato a raccomandare. In molti la tengono all'ingresso a scuola, per poi toglierla in classe, contando anche sulla scelta di spazi grandi e abbastanza areati. Per i ragazzi questo, più di tutto, rappresenta un ritorno alla normalità atteso da moltissimi mesi. «Finalmente tutto è tornato come prima», conferma un gruppo di maturandi prima di varcare le soglie del liceo scientifico Alessandro Volta. «È stata veramente una bella sorpresa - aggiungono -. Tenere su la mascherina con questo caldo, durante l'esame, sarebbe molto complicato. Inoltre, poter finalmente vivere un momento di normalità in questi ultimi giorni di scuola è bellissimo». Poi proseguono: «È stato giusto reintrodurre l'esame scritto, non siamo arrabbiati ma preoccupati. In passato sono state fatte diverse proteste ma lamentarsi ora sarebbe inutile. Ci si impegna e si prova a dare il meglio».
Poco prima di entrare c'è chi racconta la sua viglia: «Ho fatto fatica ad addormentarmi spiega una studentessa che frequenta il classico Cesare Beccaria . Ma è meglio dormire perché ci aspettano sei lunghe ore». Le fa eco un compagno: «Ieri sera ci siamo riuniti davanti a scuola per cantare Notte prima degli esami e poi alle 22.30 siamo andati via».
E poi c'è chi, un po' controcorrente, racconta di non avere alcuna paura. «Per adesso sono rilassata ammette un'altra ragazza, sempre del Beccaria Poi vedremo, quando scoprirò le tracce del tema». In tanti sottolineano la gioia per un esame finalmente senza emergenza. «Anche questi scritti rappresentano un passo verso la normalità», dice Giulia.
«Vogliamo dimostrare quello che abbiamo fatto e siamo felici di farlo in presenza», conclude Elisabetta. Dopo sei ore è il momento di posare la penna, consegnare il tema e prepararsi per il secondo scritto, diverso per ogni indirizzo. Un'altra vigilia da ricordare per il resto della vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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