"Roberta Ragusa è stata avvistata in Liguria". Sarebbe questa la testimonianza choc che potrebbe scagionare da ogni indizio di colpevolezza Antonio Logli, accusato di omicidio volontario e distruzione di cadavere della moglie 49enne, scomparsa nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 da San Giuliano Terme, in provincia Pisa.
La scomparsa
A dare l'allarme della misteriosa sparizione di Roberta Ragusa è il marito Antonio Logli. L'uomo racconta ai carabinieri di essersi coricato poco dopo la mezzanotte e di non aver trovato accanto sé la moglie al risveglio, pressapoco alle ore 7.30 del mattino seguente. Da quel momento cominciano le ricerche della donna, al tempo 49enne, che si rivelano però del tutto inconcludenti. Successivamente, ad indagini già avviate, emergono alcuni dettagli circa una relazione extraconiugale che Antonio avrebbe intrattenuto per otto anni con Sara Calzolaio e della quale Roberta sarebbe venuta a conoscenza proprio la sera della scomparsa. Da quel momento, l'uomo finsce nel mirino degli inquirenti, sospettato di aver ucciso e occultato il cadavere della coniuge.
Omicidio volontario
Il 3 dicembre 2014, la Procura di Pisa chiede il rinvio a giudizio del marito di Roberta per omicidio volontario e distruzione di cadavere; il 6 marzo 2015 il Gup Giuseppe Laghezza legge una sentenza di non luogo a procedere, perché il fatto non sussiste, ma il 18 marzo 2016 la Cassazione annulla il proscioglimento di Logli e rinvia per un nuovo giudizio al Tribunale di Pisa. Ma il 21 dicembre 2016, il Gup Elsa Iadaresta condanna con rito abbreviato Logli a 20 anni di carcere per l’omicidio della moglie. Sentenza confermata anche in secondo grado: il 14 maggio 2018 la corte di Appello di Firenze ribadisce la prima sentenza: Roberta è stata uccisa dal marito dopo averlo sorpreso al telefono con l'amante.
L'avvistamento
Una nuova testimonianza potrebbe ribaltare le carte dell'inchiesta che ha condatto per omicidio volontario e occultamento di cadavere Antonio Logli. Roberta sarebbe stata avvistata la scorsa estate in Liguria da due testimoni "mai ascoltati", assicura la difesa. "Sono gli elementi sui quali fondiamo il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo e l'istanza di revisione del processo per dimostrare l'innocenza di Antonio Logli", ha spiega la criminologa Anna Vagli, consulente del pool difensivo, alle pagine di Leggo.it.
"Per ora non possiamo dire di più - continua il perito - se non che riteniamo di avere almeno due nuove piste investigative, mai vagliate prima, che dimostrerebbero una volta per tutte l'estraneità di Logli alla scomparsa della moglie e che la verità, dopo otto anni, debba cercarsi altrove. Posso riferire che i due nuovi testimoni sono toscani e che l'avvistamento invece è avvenuto in Liguria circo un anno fa da parte di una persona che ora ci ha cercato: Roberta sarebbe stata vista da sola".
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