Roma, dopo la chiusura del Camping River, è avvolta dal mistero la sorte dei 257 rom che sono stati sfrattati dal campo di via della Tenuta Piccirilli un mese e mezzo fa. Almeno 200 di loro sembrano essere spariti.
Su 257 ben 30 si sono trasferiti nel campo della Croce Rossa di via Ramazzini, dove vivono insieme ai senzatetto ospitati per il piano caldo. Dopo il maxi furto dentro il magazzino sono rimasti in 19, perlopiù giovani tra i 3 e i 22 anni. "Sono in grave difficoltà con la scuola. Erano iscritti nella zona di Prima Porta" spiega la Croce Rossa che sta lavorando insieme al dipartimento Politiche sociali, per trovare una sistemazione alternativa definitiva. A partire dal 24 ottobre, infatti, terminerà il servizio offerto dalla Cri. Vi sono, poi, i 37 rom che hanno accettato il rimpatrio volontario in Romania, mentre altri 18 sono stati trasferiti in altre strutture di accoglienza, tra queste un centro in via Toraldo.
Tutti gli altri, dopo aver cercato di occupare l'Hotel Point (che fino a poco tempo fa era un centro di accoglienza) sono finiti per strada. Come scrive Romatoday si tratta di circa 200 tra uomini, donne e bambini che dormoni in tende, furgoni o giacigli di fortuna. La chiusura del Camping River, voluta fortemente dalla Raggi, non ha, pertanto, avuto gli effetti sperati, anzi ha favorito la nascita di vari microinsediamenti, sparsi tra Labaro e Prima Porta, vicino al Camping River. I residenti del quartiere di Torre Spaccata sembrano convinti che le nuove tende spuntate nel parco archeologico di Centocelle, dietro gli sfasciacarrozze di viale Palmiro Togliatti, appartengano ai rom del River.
"E' il nuovo Casilino 900, le nuove tende dei rom dell'ex River" spiegano dal comitato di quartiere Torre Spaccata. "Spesso utilizzano un cancello, con accesso non controllato, su viale Palmiro Togliatti per accedere nell'area. Molte tende sono nascoste dalla folta vegetazione presente".
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