Roma, il super asfalto della Raggi ha già perso i pezzi

A neanche 48 ore dalla stesura del nuovo asfalto destinato secondo la giunta Raggi a risolvere definitivamente il problema delle buche, i Municipi III e VIII denunciano: "Ha già fatto le crepe e le buche sono tornate a galla"

Roma, il super asfalto della Raggi ha già perso i pezzi

Non c'è pace per Virginia Raggi e per le buche di Roma. A circa 48 ore dalla stesura del nuovo asfalto a base di gilsonite dipinto dalla giunta comunale come la soluzione definitiva ai problemi del manto stradale, i Municipi III e VIII denunciano che l'asfalto ha già cominciato a decomporsi e rompersi in mille pezzi, con la formazione di crepe e la riemersione delle buche appena rattoppate.

Via Galba, VIII Municipio di Roma. Là dove c'era l'asfalto, steso di fresco dai tecnici del Comune, ora c'è un mucchio di crepe. Non solo in via Galba, ma anche nelle altre strade della capitale dove la giunta Raggi è intervenuta per sperimentare la gilsonite, descritta come "materiale innovativo per la protezione e il ripristino prestazionale del manto stradale, un'emulsione cationica colloidale, legante e sigillante. C'è un ma. Sarà pure un materiale rivoluzionario, ma non riesce a riparare le buche che - denuncia Repubblica - sono riemerse in poche ore insieme ad avallamenti e ghiaia, con tutte le difficoltà che ne derivano per chi le percorre.

Il gruppo Pd in Campidoglio sale sulle barricate. "Non è solo un sigillante, una trovata tra l'altro non di certo originale, a fare crepe. Ora gli elettori chiamati alle urne vedranno la sintesi dell'amministrazione grillina: le strade a pezzi e il tentativo di imbonirli con una soluzione posticcia, fatta in extremis", tuona il capogruppo Pd Fabrizio Panecaldo. Mentre l'assessore comunale ai lavori pubblici, Margherita Gatta, va avanti per la sua strada: "Il prodotto si è depositato bene nelle fratture dell'asfalto".

Secondo l'amministrazione comunale, la gilsonite non è un vero e proprio asfalto ma un materiale sigillante che, riporta sempre l'assessore Gatta, "Il materiale non ricostruisce il manto stradale, ma lo sigilla, esattamente com'è ora, con una sorta di pellicola che blocca il tempo

di invecchiamento. L'esito del test potrà dirsi acquisito tra qualche mese". E intanto la polemica va avanti, ovviamente a spese dei romani. A cui neppure l'idea di mettere fiori nelle buche è servita per arrivare alla soluzione del problema.

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