Un turista di nazionalità austriaca è morto dopo essere stato colto da un malore mentre visitava il centro storico di Roma, inutili i soccorsi: in tutto il sito archeologico non c'era un solo defibrillatore disponibile.
La tragedia si è consumata ieri nei pressi dell'ingresso della stazione della metro del Colosseo, tra le 14 e le 15 del pomeriggio. Forse a causa del caldo torrido, l'uomo, che era in visita nella Capitale con la moglie e la figlia, è stato colto da malore e si è accasciato a terra.
Ad assistere alla cena c'era una guida turistica dell'Agtar, l'associazione guide turistiche abilitate di Roma, in servizio in quel momento che ha subito allertato i soccorsi. I militari presenti sul posto hanno fatto un primo massaggio cardiaco all'uomo, poi è intervenuto un medico americano che si trovava lì in vacanza e che dopo aver visto l'uomo a terra ha chiesto urgentemente un defibrillatore.
F.B., la guida che ha prestato i primi soccorsi, ha raccontato al Messaggero di aver cercato dappertutto il macchinario salva-vita ma che nessuno dei servizi aperti al pubblico ne aveva. Non ce lo aveva il personale della metro né il bar vicino alla stazione, la scuola più vicina era chiusa e nemmeno i presidi mobili interforze erano attrezzati, così come gli addetti all'ingresso del Colosseo che hanno risposto di non avere defibrillatori a disposizione.
Quando l'ambulanza del 118 è arrivata, circa un quarto d'ora dopo la chiamata, ormai non c'era più niente da fare. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione: era trascorso troppo tempo da quando l'uomo aveva accusato il malore.
"Se ci fosse stato un defibrillatore forse si sarebbe salvato - ha commentato la guida turistica, profondamente scossa, al quotidiano romano - Non deve più succedere una cosa del genere in un luogo come il Colosseo dove passano ogni giorno, con temperature estive così alte, almeno trentamila persone. Quest'area deve essere dotata di defibrillatori. Sono disposta anche ad avviare una colletta con le altre guide turistiche".
E già partono le prime polemiche: appena un anno fa, il 16 giugno 2016, come riporta il Messaggero, la Soprintendenza archeologica di Roma aveva convocato la stampa per presentare, con tanto di dimostrazione pratica, i quattro apparecchi di defibrillatori salva-vita consegnati al
Colosseo. "Il Colosseo è il primo sito archeologico in Italia a disporre della strumentazione di cardio-protezione", venne annunciato all'epoca. Ieri, però, non se ne è trovato nemmeno uno quando si è presentata la necessità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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