Ladri sì, ma con un cuore. O più probabilmente con poca esperienza. La scena sembra tratta da una commedia americana, anche perché il furto, dai contorni comici, si consuma a Ghent, in Virginia.
Due malviventi puntano un'automobile parcheggiata di fronte all'ufficio postale, forzano la maniglia della portiera senza troppe difficoltà e via. A un paio di isolati dalla griglia di partenza, si voltano verso i sedili posteriori e si accorgono di aver rapito, per sbaglio, un bambino di otto anni. Una presenza scomoda, che non rientra nei loro piani e che forse, colti da un senso di umanità, li induce a mettersi nei panni di quel piccolo ostaggio involontario, "reo" di aver atteso in macchina la sua mamma dopo il lavoro. Meglio riportare indietro il passeggero indesiderato laddove è stato prelevato, pensa la coppia di criminali più impacciata degli Stati Uniti.
I due chiedono al ragazzino dove si trova la sua scuola e fingono di essere stati incaricati dalla madre di accompagnarlo all'istituto. Intanto la donna esce dalla posta e, arrivata al posteggio, non trova più né la vettura né il figlioletto. In preda alla disperazione corre in aula, per poi tirare un sospiro di sollievo quando vede il suo bimbo seduto tranquillamente al proprio banco, come se niente fosse accaduto.
La storia ha il doppio lieto fine perché, grazie al cellulare dimenticato nell'auto, la polizia riesce a localizzare il veicolo e a riconsegnarlo al legittimo proprietario. E gli scippatori? Sono riusciti a scappare. Ma le loro gesta non fanno certo onore alla categoria.
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