La salma di Vittorio Emanuele III torna in Italia

Partite nella notte, le spoglie del sovrano hanno raggiunto un aeroporto militare. Verranno seppellite accanto alla regina Elena

La salma di Vittorio Emanuele III torna in Italia

Dopo la salma della regina Elena, anche quella di Vittorio Emanuele III è arrivata in Italia per essere seppellita nel santuario di Vicoforte, accanto alla moglie. I rumors hanno cominciato a girare ieri, quando il rettore del santuario, Meo Bessone, ha annunciato che le spoglie del sovrano sarebbero state traslate in Italia.

E così, nella notte, i resti del re sono partiti da Alessandria d'Egitto, dove il sovrano era morto in esilio nel 1947, e, dopo un atterraggio in un aeroporto militare piemontese, sono state traslate in provincia di Cuneo, nella cappella di San Bernando, conosciuta anche come mausoleo del Duca, in quanto è lì sepolto il duca Carlo Emanuele I, fautore della costruzione del santuario alla fine del '500.

I dubbi sul ritorno di Vittorio Emanuele III

Come spiegato, Vittorio Emanuele III verrà sepolto nel santuario di Vicoforte. Questa decisione, però, non è condivisa da tutti i membri di casa Savoia, in particolare da Emanuele Filiberto che prediligerebbe il Pantheon. La marchesa Tiziana Frescobaldi ha così commentato all'AdnKronos il ritorno del sovrano in Italia: "Questo re non è stata una figura di grande spessore, forse si è trovato in una situazione più grande di lui che non ha saputo gestire e si è gravemente compromesso con il Fascismo. Noi abbiamo rimosso il dolore del nostro Paese che è stato il Fascismo e tenere le spoglie di Vittorio Emanuele III lontano dall'Italia è voler credere che così tutto sia risolto, mentre in realtà non abbiamo mai fatto i conti con quel brutto momento del nostro passato. Forse questa cosa ai tedeschi è riuscita meglio".

"Nessuna segretezza, solo riservatezza"

Intanto subito dopo la tumulazione ha parlato il conte Federico Radicati di primeglio che ha ricevuto la delega di rappresentare la famiglia Savoia: "Si è parlato molto di segretezza negli ultimi tempi - ha dichiarato il conte fuori dal Santuario - ma non c'è stato niente di segreto, c'è stata semplicemente riservatezza come è normale che sia nelle questioni di famiglia".

"La speranza - ha aggiunto - è che questo ritorno in Italia possa portare alla condivisione della visione storica, della memoria storica, in Italia". Sulle polemiche in merito al trasferimento, a chi gli chiedeva se tutta la famiglia fosse d'accordo, il conte ha risposto: "Questa è una questione familiare che non mi riguarda, non posso dire di più".

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